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Spinse un anziano che morì cadendo. Rito abbreviato per Marco Braido

Durante una lite per un parcheggio, spinge un anziano che cade, sbatte la testa e muore il giorno successivo. Grazie alla concessione del rito abbreviato, l’imputato potrà contare su uno sconto di pena. Venerdì in corte d’assise del Tribunale di Treviso si è tenuta l’udienza per il processo a carico di Marco Braido, il 45enne di Ponzano accusato dell’omicidio preterintenzionale di Giovanni Gagno e delle lesioni gravissime causate alla moglie dell’ex commerciante 80enne, Settima Scattolin. Dopo essere stata reiterata la richiesta del rito abbreviato, da parte del difensore Esmeralda Di Risio, è stata accettata dal giudice. La pena dell’imputato potrà essere così ridotta di un terzo. La durata effettiva la si scoprirà solo più avanti a conclusione del processo, intanto la prossima udienza è fissata per il 12 giugno quando la corte potrà ascoltare i testi: il consulente di parte, che riferirà dell’esito dell’autopsia sull’ex commerciante di Villorba, una praticante del difensore e la compagna di Braido, che riferirà su quanto avrebbe sentito nel corso di una telefonata intercorsa con l’imputato il giorno della tragedia.

Per l’accusa invece testimonieranno Alberto Furlanetto, l’anatomopatologo che condusse l’esame post mortem, e il consulente medico della famiglia di Gagno, costituitasi come parte civile assistita dagli avvocati Vincenzo Arcidiacono e Alberto Zanini.

Il fatto risale al luglio del 2020 e avvenne davanti alla casa della vittima a Villorba. Marco Braido quella mattina arrivò in auto nell’abitazione dei genitori della sua ex compagna, dove aveva vissuto per quattro anni. Sono i vicini di casa dei coniugi Gagno, in via Fontane. Pare che Braido avesse posteggiato male l’auto, o che comunque intralciasse l’accesso alla stradina privata. Nella stradina sterrata avrebbe trovato anche un furgoncino di operai che stavano scaricando un condizionatore e altro materiale da installare nella casa di Gagno, facendolo spostare. Per questo dall’abitazione dalla propria abitazione uscirono Giovanni Gagno e la moglie Settima Scattolin.

E scoppiò un acceso litigio. Secondo l’accusa, Braido spinse prima la moglie di Gagno che era intervenuto in un secondo momento per difendere la mogli. Ma la spinta data successivamente a Gagno fu molto più vigorosa e il commerciante in pensione perse l’equilibrio e cadde sbattendo violentemente la nuca a terra, riportando così una gravissima lesione cranica. In seguito alla violenta caduta Gagno perse dalla testa molto sangue ed entrò subito in coma. Quando i soccorritori del 118 arrivarono sul posto, lo distesero subito in ambulanza e pochi minuti più tardi lo ricoverarono nel reparto di rianimazione dell’ospedale Ca’ Foncello. Purtroppo l’anziano commerciante villorbese, molto noto in paese, morì il giorno successivo.

L’autopsia eseguita dal dottor Alberto Furlanetto confermò quanto era emerso già nell’immediatezza del decesso: l’ottantenne morì a causa del trauma cranico riportato nella caduta provocata dalla spinta di Braido. «La morte del signor Gagno è dipesa da un insieme di fattori, è stata una tragica fatalità» ha afferma Esmerala di Risio a termine dell’udienza di ieri.

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