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Migranti e Ics alla scuola Svevo di Trieste: scoppia il caso, salta l’incontro

TRIESTE Scoppia il caso per un evento sui migranti prima fissato e poi sospeso all’istituto comprensivo Svevo e destinato agli alunni di alcune sezioni della scuola secondaria di primo grado, le vecchie scuole medie per capirci.

Con una circolare del 10 maggio scorso a firma della dirigente scolastica Marina Reppini e della professoressa Elisa Russo, ai genitori degli alunni di tre sezioni della seconda e di quattro della terza era stato comunicato che il 21 maggio si sarebbe tenuto un incontro nell’aula magna «sul tema delle immigrazioni e dell’accoglienza – si legge – con un rappresentante dell’Ics e un migrante che racconterà la sua esperienza».

La reazione degli assessori regionali

La notizia arriva all’attenzione degli assessori regionali all’Istruzione Alessia Rosolen e alla Sicurezza Pierpaolo Roberti, che il 15 maggio in una nota denunciano «l’estrema gravità» del fatto che «all’interno di uno spazio pubblico come una scuola, a dei giovani studenti, su un tema estremamente complesso come l’immigrazione irregolare, venga offerta una visione univoca della realtà, argomentata da chi riceve soldi pubblici per gestire l’emergenza e da chi potrebbe essere arrivato illegalmente in Italia».

I quesiti

Rosolen e Roberti pongono poi alcuni quesiti: «L’evento era previsto dall’offerta formativa? Sono stati consultati gli organi collegiali e le famiglie degli alunni? È stata valutata l’opportunità di organizzare un incontro così politicamente orientato in piena campagna elettorale». Secondo gli assessori «una scuola pubblica su un argomento come l’immigrazione dovrebbe offrire una rappresentazione della realtà riportata primariamente dalle istituzioni che hanno competenza in materia».

L’annullamento

A poche ore dalla pubblicazione delle parole dei due esponenti della giunta Fedriga, lo stesso 15 maggio quindi, l’istituto emana un’altra circolare. Questa volta per annullare l’iniziativa, facendo riferimento al fatto che l’aula magna in quella stessa data deve restare libera per le prove dello spettacolo teatrale “Siamo tutti Pinocchio”.

La dirigente Reppini assicura che la decisione di annullare l’iniziativa non è scaturita dopo la nota degli assessori, «neppure sapevo di quel loro comunicato, cado dalle nuvole», ha dichiarato ieri, raccontando che l’incontro era scaturito dalla proposta di un genitore che opera nel campo dell’accoglienza. Reppini, «raccogliendo il suggerimento degli assessori», valuta come «sarebbe auspicabile che il prossimo anno scolastico in tutte le scuole il tema venga affrontato con il coinvolgimento delle istituzioni». Ammette però di aver fatto un errore «avvisando solo i genitori delle classi coinvolte, mentre dovevo informare anche gli altri».

Incidente organizzativo

Infatti, la direttrice dell’Ufficio scolastico regionale Daniela Beltrame, informata ieri «di questo incidente organizzativo», spiega come «non sia coretto assumere questa iniziativa senza raccogliere il consenso di tutti i genitori, attraverso un Consiglio di classe a composizione allargata, quindi con i rappresentanti dei genitori: serviva un consenso preventivo. Questa – conclude Beltrame – è una regola importante che è sfuggita alla scuola, quindi è stato giusto il ripensamento».

La segretaria del Pd

Sul caso ieri è intervenuta anche la segretaria provinciale del Pd Maria Luisa Paglia che «denuncia i tentativi di censura da parte dell’amministrazione regionale di destra che mirano a controllare e limitare i programmi educativi e le attività degli insegnanti nelle nostre scuole pubbliche». Rendere nota «l’esperienza e il percorso di chi arriva in Europa attraverso il Mediterraneo o la rotta balcanica – aggiunge Paglia – significa condividere la vita di molti alunni e delle loro famiglie, e mettere in atto progetti di intercultura».

Sul tema il segretario regionale della Flc Cgil Massimo Gargiulo esprime «solidarietà alla comunità educante dell’istituto Svevo», bollando le parole degli assessori come «un’inaccettabile invasione di campo dell’autonomia progettuale delle scuole pubbliche».

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