World News in Italian

Droga nei loculi, arrivano le prime condanne

Ad un certo punto, il gruppo aveva usato anche alcuni loculi del cimitero di Chirignago per nascondere droga e soldi. Cocaina e marijuana in arrivo dall’Olanda che - a chili - alimentava la piazza di Mestre e del Miranese, secondo l’accusa mossa dal pubblico ministero Andrea Petroni. Pm che - al termine delle indagini - aveva deciso di non contestare l’imputazione più grave, quella di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti: ogni imputato avrebbe agito per la sua parte, ma non come elemento di un associazione organizzata stabile.

Ieri, comunque, sono arrivate le condanne per gli imputati che hanno scelto il rito abbreviato (con sconto quindi di un terzo della pena, come previsto dl codice): a partire dal 44enne di Noale Giuseppe Speranza, che sarebbe stato tra i più attivi del gruppo, tanto che i carabinieri avevano chiamato l’indagine “Operazione Hope”, proprio dal suo nome. Per Speranza - difeso dall’avvocata Stefania Pattarello - la giudice per le udienze preliminari Ardita ha disposto una condanna a 4 anni di reclusione, in continuazione ai 5 anni ai quali è già stato condannato per la vendita di un chilo di cocaina, quindi, per un totale di 9 anni di reclusione. Per lui la Procura aveva chiesto una condanna a 13 anni, ma la giudice ha fatto cadere l’accusa di detenzione di armi, mantenendo solo quelle legate alla vendita di droga.

Si trattava di un piccolo, ma attrezzato arsenale - mitraglietta, fucili, pistole - che era stato trovato a casa di dell’ex dipenente Veritas, Diego Simon, già condannato per questo a 5 anni e 2 mesi (difesod all’avvocato Serpico). Per l’accusa quelle armi le avrebbe detenute per conto di Speranza. «Simon non ha mai detto che le armi erano di Speranza», dice l’avvocata Stefania Pattarello, «mentre aveva parlato delle cessioni di droga. Non avrebbe avuto motivo di dire la verità sullo stupefacente e non sulle armi». Sin qui la posizione della difesa.

Ma ci sono altri tre imputati condannati dalla gup Ardita, tra gli indagati dell’operazione Hope che hanno scelto il rito abbreviato: sono così arrivati 5 anni di reclusione per Davide Baldan (di Campagna Lupia, difeso dall’avvocato Giuseppe Sarti), accusato di aver continuato a gestire l’acquisto-vendita di droga dopo i primi arresti; 4 anni e 8 mesi per Gobbo, accusato di aver gestito i soldi per l’acquisto dello stupefacente. Infine, 4 anni per Valdo Bettinelli (avvocata Elisabetta Giacomelli).

Читайте на 123ru.net