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WTA Roma, preview finale: Sabalenka cerca la rivincita di Madrid, Swiatek vuole il tris-

A quattordici giorni di distanza dalla splendida (e combattutissima) finale di Madrid (trionfo di Swiatek al tie-break del terzo), Iga Swiatek ed Aryna Sabalenka – ovvero, la numero 1 e la numero 2 del mondo – si riaffrontano in un altro WTA 1000, nella prestigiosa cornice degli Internazionali d’Italia, a caccia di un titolo che può regalare nuova linfa ad uno dei duelli (o presunti tali) più interessanti del circuito femminile degli ultimi anni. Certo, non si tratterà delle novelle Steffi Graff e Monica Seles, ma è fuor di dubbio che Swiatek e Sabalenka, attualmente, rappresentino il gotha del circuito femminile. Detto ciò, i precedenti tra le due giocatrici parlano piuttosto chiaro: Iga Swiatek, infatti, è in vantaggio con 7 vittorie a 3 nei confronti della giocatrice bielorussa.

Swiatek non ha ancora perso un set, né giocato un tiebreak, in questa edizione del torneo. Il suo percorso in quel di Roma è stato dannatamente regolare. Dalle vittorie ottenute contro le statunitensi Keys e Gauff (rispettivamente ai Quarti ed in semifinale), l’unica ad averla messa (parzialmente) in difficoltà è stata una stoica Angelique Kerber, sospinta dall’orgoglio (e dalla sua atavica garra) nel voler andare oltre i propri limiti tattici in una superficie che non le è mai stata favorevole. Sabalenka, invece, non ha avuto vita facile nel suo percorso durante il torneo. Anzi, durante gli ottavi di finale disputati contro Svitolina una brutta contrattura alla schiena ha rischiato di giocarle un brutto scherzo, sia fisicamente che in termini di fiducia (in vista del Roland Garros). Con la prima di servizio mai sopra i 150 km/h e con uno Slam sempre più alle porte, Aryna ha dimostrato ancora una volta di essere una sorta di guerriera, portando a casa l’inerzia di una gara tutt’altro che scontata. Insomma, due percorsi differenti, ma che rispecchiano fedelmente il momento che stanno attraversando le due giocatrici.

Non solo. La numero 1 e la numero 2 del mondo sono la coppia che – nel corso di questo secolo – ha trascorso più settimane consecutive in “Top 2” (ben 68), a prescindere da chi occupasse la prima o la seconda piazza del ranking WTA. Non un dettaglio da poco. Va da sé che l’obiettivo di Swiatek sia quello di conquistare il terzo trionfo nella Capitale (dopo la doppietta 2021-22), nonché il terzo WTA 1000 del 2024 dopo Madrid ed il cosiddetto Tennis Paradise di Indian Wells. Nel caso vincesse, la polacca sarebbe la terza tennista a centrare la doppietta Madrid/Roma dopo Dinara Safina nel 2009 e Serena Williams nel 2013.
Allo stesso tempo, però, Aryna Sabalenka potrebbe ottenere il primo successo in carriera al Foro Italico e ritornare a trionfare dopo l’Australian Open dello scorso gennaio.  

Il bilancio sulla terra battuta, invece, vede Iga Swiatek in vantaggio con tre vittorie ad una. Un altro obiettivo – neanche tanto velato – della giocatrice originaria di Varsavia è quello di continuare a prendere il largo nella Race e di far lievitare ulteriormente il suo record di punti, che ad oggi è di 11.344, ma che in caso di vittoria salirebbe a 11.695.  

D’altro canto, per Sabalenka si tratta della sua prima finale in assoluto in quel di Roma ed oltre alla speranza per un titolo mai conquistato, c’è pure la voglia di rifarsi dopo la batosta (di cui sopra) in terra madrilena. Aryna, del resto, sta sciorinando un tennis pressoché completo, fatto di variazioni strategiche e di una continuità mai così regolare come negli ultimi tempi.

L’appuntamento con la finale femminile dell’Open 1000 del belpaese, dunque, è alle ore 17.00 (circa) di oggi, in un Centrale oltremodo gremito. Non resta altro che mettersi comodi e sperare in una gara all’altezza delle aspettative. E’ inutile girarci intorno: non c’è una favorita vera e propria, ma se Sabalenka dovesse tener botta ad una Swiatek sempre a proprio agio (eufemismo) sulla terra rossa, ciò potrebbe rappresentare un dato indicativo anche e soprattutto per i prossimi tornei. Ad ogni modo, il giudizio finale – come al solito – spetterà al campo.  Staremo a vedere.

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