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Cané sui segreti di Sinner: “Cahill gli dà tranquillità. Con Vagnozzi un team perfetto”

Consueto appuntamento giornaliero con TennisMania, la trasmissione di Dario Puppo sul canale YouTube di OA Sport nella versione dedicata agli Internazionali d’Italia. A parlare è anche Paolo Canè, al suo solito senza peli sulla lingua.

Ovviamente focus iniziale sulla prima semifinale: “All’inizio Tabilo impressionante, una velocità di palla che non ero più abituato a vedere dal vivo, a parte Torino e Malaga con Sinner. L’ha scherzato, lo anticipava con la smorzata, lo passava, teneva il ritmo di palleggio. Zverev si mette lì da fondo e tiene il ritmo che vuole, nonostante l’altro sia mancino e serva bene. Dopo si è visto il livello di un buon giocatore rispetto a un campione. Rischiando di meno, con Zverev vai a casa. Però ha avuto una chance nel secondo set. Con Zverev se non servi due ace a game le buschi, e anche abbastanza facilmente. Sulla diagonale rovescio-rovescio non c’è match. Zverev stesso discorso: se serve due ace a game, se sta sempre dietro, bisogna vedere quanti margini di rischio ci sono in ogni singolo punto quando si sposta per comandare di dritto“.

Inevitabile il capitolo sul numero 1: “Djokovic? Gioca al fresco, riordina le idee, abbraccia qualche albero, facesse come meglio crede, abbracci gli alberi, basta che s’impegni e abbia voglia di giocare. Ok, Djokovic con Tabilo non ha giocato bene, però poi si è confermato. Se gioca come ieri ci vuole un super Djokovic per batterlo“.

Analisi su chi ha perso la seconda semifinale: “Paul molto solido, veloce, esplosivo, di rovescio risponde benissimo, è veloce, cerca il dritto a sventaglio per aprirsi il campo. Giocatore che piace. Con Hurkacz nei momenti importanti ha regalato e ha dovuto poi ricorrere al terzo set. Ha aspettato un po’ troppo. Farà bene anche sulla terra veloce del Roland Garros. 3 su 5 sarà da tener d’occhio“.

Su Errani/Paolini: “Tatticamente fanno la cosa più semplice: giocano la palla in campo. Finito. Rispondono in campo e fanno tutto le avversarie. E loro ringraziano. Hanno sbagliato una palla in due set. Le altre non fanno un punto“.

Focus sugli italiani: “Fisicamente Darderi è forte, lotta tantissimo, l’abbiamo scoperto nell’ultimo periodo, ha tanta voglia. Ora bisogna vedere a Parigi. Si aiutano tra di loro, hanno fatto un buon torneo, hanno tutti voglia, li ho visti allenarsi qua a Roma, hanno un buon team, ma non hanno trovato buone condizioni. C’è stato un virus che non ha aiutato molti giocatori. Qualcosa a Madrid si respirava nell’aria. Per i giocatori poi vediamo. Tra una settimana si parte, tutti vorranno essere in buone condizioni. Se vai 3 su 5 e becchi il tabellone giusto puoi fare bene”.

Partendo dall’ormai famosa foto di Cahill in chiave Sinner, ne approfitta per ricordarlo: “C’è la sua racchetta appoggiata sul campo con le palline. Cahill è della mia età, è del ’75, lo conosco bene. Conoscevo però meglio Cash, lo castigavo sempre volentieri. Cahill è un bravo ragazzo. Quando uno allena e porta sti giocatori a sti livelli, come fai a parlarne male? E’ sempre stato modesto, pulito nel giocare. Legge molto bene e da molta tranquillità ai bisogni che ha Sinner. Con Vagnozzi un team perfetto“.

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