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Subentro di Msc nel sito Wärtsilä di Trieste, vertici chiave con Mef e Invitalia

TRIESTE La trattativa per il subentro di Msc nel sito Wärtsilä di Bagnoli sta entrando nell’ultimo miglio. Al tavolo sull’Accordo di programma, riunitosi ieri, le due società hanno parlato di confronto senza intoppi, ma le novità più importanti arriveranno dal dialogo in atto fra il gruppo di Gianluigi Aponte, il ministero dell’Economia e Invitalia, perché da questa triangolazione usciranno gli aiuti pubblici che lo Stato intenderà garantire all’operazione con cui la produzione di carri merci soppianterà quella di motori navali.

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Nessun colpo di scena

Il tavolo ha costituito un aggiornamento senza colpi di scena rispetto a quanto emerso nelle ultime settimane. Per Msc il dialogo con Wärtsilä procede in modo lineare e viene affiancato dal contemporaneo confronto con Regione, Autorità portuale e Coselag sugli interventi infrastrutturali nell’area. A giorni si terrà inoltre un summit con Invitalia, mentre l’ottimismo ostentato sulle relazioni sindacali dovrà essere testato al prossimo tavolo di trattativa del 28 maggio, quando si capirà se le distanze sul trattamento economico saranno superabili, mentre le sigle domandano di abbreviare i tempi di decollo del progetto, che al momento prevede l’entrata a regime della produzione nella seconda parte del 2027. I manager di Msc si sono detti comunque ottimisti sulla possibilità di chiudere il cerchio entro giugno, quando scadrà l’ammortizzatore sociale che sta dando copertura ai lavoratori in esubero.

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La suddivisione degli spazi

La discussione con Wärtsilä continua a incentrarsi sulla suddivisione degli spazi dello stabilimento. Al tavolo è emerso che la multinazionale finlandese non è interessata a ottenere le esenzioni sulla produzione garantite dall’eventuale riconoscimento del regime di porto franco internazionale, che Msc domanda invece a gran voce a Roma, ma che dipenderà dagli orientamenti della Commissione europea.

Il dialogo con le istituzioni

Msc continua intanto a parlare con le istituzioni centrali. La prossima settimana si terranno incontri importanti con Mef e Invitalia: il primo chiamato a valutare il riconoscimento di fondi per il reshoring e possibili agevolazioni fiscali; la seconda impegnata a costruire il contratto di sviluppo che dovrebbe garantire supporto economico alla nuova intrapresa.

La Regione da parte sua sta definendo le modalità di impegno per la realizzazione dei binari che collegheranno lo stabilimento alla rete ferroviaria cui l’area di Interporto FreeEste è già connessa. Serviranno dunque lavori infrastrutturali relativamente limitati e si affaccia intanto la disponibilità di Adriafer a gestire la manovra dei vagoni all’interno della zona logistica di Bagnoli.

La novità negli organigrammi

Fa invece discutere una novità di rilievo che si affaccia negli organigrammi di vertice di Wärtsilä Italia. A fine maggio uscirà infatti dal gruppo la responsabile risorse umane Federica Tessitori, arrivata nell’impianto di Bagnoli a settembre 2020 e protagonista della gestione della crisi, accanto prima ad Andrea Bochicchio e poi a Michele Cafagna. Tessitori si trasferirà alle acciaierie Abs del gruppo Danieli a Pozzuolo del Friuli. L’uscita genera preoccupazione nei sindacati, perché avviene a trattative ancora in corso relativamente al passaggio di proprietà e in un momento che vede le rappresentanze sociali domandare a Wärtsilä un aggiornamento del piano industriale per le attività che rimangono, senza che la multinazionale abbia tuttavia ancora provveduto a presentare il business plan triennale revisionato.

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