Meno chioschi, più servizi: così cambia la geografia di tabaccherie ed edicole in bisiacheria

MONFALCONE. Nel territorio di San Canzian d’Isonzo, 6 mila abitanti, si cercano i gestori di due rivendite di tabacchi con ricevitoria del Lotto annessa. L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha aperto così due aste pubbliche, con scadenza tra la prossima settimana, per quella di Pieris, e il 4 giugno, per quella del centro di San Canzian, entrambe chiuse da oltre un anno, anche se per motivi diversi. A essere interessati potrebbero essere magari i locali pubblici che si trovano nell’area definita dall’Ufficio Monopoli Friuli Venezia Giulia, perché almeno le spese fisse da affrontare sono già ammortizzate, o quanto meno incluse, nell’attività di somministrazione.

Il fenomeno tocca anche Monfalcone

Ma lo spostamento delle rivendite di tabacchi, con magari annessa l’attività di vendita di quotidiani e periodici, è un fenomeno che sta interessando anche Monfalcone, modificando la geografia delle attività per come delineata negli ultimi anni. La rivendita di tabacchi e giornali di via Primo maggio ora si trova all’interno del bar Primo maggio, gestito da monfalconesi di origine cinese, mentre negli spazi lasciati liberi, sempre a ridosso del distributore di carburanti Esso, si è insediato un negozio di biciclette. «Bisogna entrare nell’ottica – spiegano Alessandra Serafin e Maurizio Bevilacqua, della rivendita di tabacchi e giornali con ricevitoria di via Fratelli Rosselli – che si lavora tanto per poter vivere tranquillamente. Bisogna avere attività accessorie o, comunque, complementari, perché né con i soli giornali ma nemmeno con gli stessi tabacchi da soli sarebbe facile».

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Le edicole ancora aperte

Tutte le edicole ancora aperte in città, se si eccettua il chiosco di viale San Marco, l’ultimo rimasto dopo la chiusura lo scorso anno di quello lungo il canale de’ Dottori, si sono trasformate in centri multiservizi, dove è possibile anche pagare le bollette e ritirare magari dei pacchi, acquistare cartoleria o biglietti del trasporto pubblico locale e ferroviario, oltre che effettuare ricariche telefoniche. Oltre sei anni fa i gestori del chiosco di largo Anconetta non a caso hanno trasferito l’edicola all’interno di uno spazio, poco distanti, in via Duca d’Aosta, dove vi hanno sommato tabaccheria e ricevitoria del Lotto. «Anche se poi finiamo per essere come il cane che si morde la coda, perché ci sarebbe bisogno di più personale, ma le attività di fatto reggono se sono a conduzione famigliare», aggiunge Alessandra Serafin. «Noi lavoriamo bene per la posizione della rivendita e per lo stesso motivo non abbiamo una clientela fissa», spiega ancora. La mappa delle rivendite di giornali pare comunque essersi stabilizzata, dopo i contraccolpi creati dall’ampliamento della distribuzione ai supermercati e l’ingresso dell’on line nelle abitudini soprattutto dei più giovani, mentre la gestione dei monopoli di Stato resta complessa e va gestita con attenzione. «Come viene sottolineato in tutti i corsi di formazione ora obbligatori realizzati dalla Federazione italiana tabaccai», aggiunge la titolare della rivendita di via Fratelli Rosselli.

Contrazione delle attività

«C’è stata una contrazione delle attività negli scorsi anni e speriamo non ci siano altri in difficoltà», afferma il presidente dell’Associazione commercianti di Monfalcone e mandamento, Roberto Antonelli. Nell’arco degli ultimi anni hanno chiuso l’edicola tabaccheria di via Cosulich, ma anche quella di via San Polo, antistante il presidio ospedaliero, mentre la realtà di via Garibaldi al momento risulta chiusa per ferie per un mese, fino al 31 maggio, ma corredata da più cartelli di “cedesi attività”, mentre l’interno pare quasi del tutto vuoto. «Basta poco per andare a gambe all’aria», aggiunge Antonelli, sottolineando come le edicole-ricevitorie siano dei punti di riferimento importanti per una città, una componente essenziale di un tessuto commerciale che a Monfalcone sembra farsi sempre più rado.