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I Principi del Foro (Crivelli). Azzurre da sogno (Bocci). La corsa per Parigi (Cocchi). Jazy-Sarita in finale con assist (Ercoli). Sinner a Parigi con uno scatto (Nizegorodcew). Djokovic gioca a Ginevra per tenere a bada Sinner (Strocchi). Crescendo Darderi, spettacolo Musetti (Bertellino). Sinner verso Parigi, Sara e Jas in finale (Martucci)-

La rassegna stampa di sabato 18 maggio 2024

I principi del Foro (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Venerdì 17, il terrore continua. Dura mezz’ora, il tempo che serve a Zverev per capire dov’è capitato e da dove arriva l’alieno imprendibile dall’altra parte della rete. Nel giorno che per tradizione dovrebbe portare sfortuna, la maledizione dei favoriti di questa primavera romana sembra avvolgere tra le sue spire letali anche il principe tedesco, che qui trionfò ventenne nel 2017 e che nei primi 30 minuti della semifinale si ritrova dominato da Tabilo, il diavolo mancino nato a Toronto e diventato tennista in Florida, ma adesso orgoglio del Cile. Sascha tira corto, e perciò viene travolto dal dritto di Jano, rimane troppo indietro, e così presta il fianco alle palle corte del rivale, e non fa la differenza con il servizio perché l’altro risponde a tutto.
Una lezione in piena regola, cui il numero 5 del mondo si sottrae a poco a poco dall’inizio del secondo set, quando rinuncia a cercare le soluzioni di forza verso gli angoli e comincia a tirare in mezzo e profondo, togliendo al prode Alejandro le basi da cui sparare le sue spingardate. Si arriva al tiebreak, dove Zverev è più lucido per la maggior abitudine a maneggiare momenti così delicati, e il terzo set, con il comprensibile
crollo del cileno, è un’agevole discesa. […] Come a casa Perché a Roma Zverev è diventato grande sette anni fa, tenendo finalmente fede ai vaticini di gloria che lo accompagnavano fin da ragazzino e perché senza il tremendo crac alla caviglia al Roland Garros di due anni fa probabilmente avrebbe sfatato il tabù Slam e accarezzato il n.1 del mondo. Magari la Città Eterna gli offrirà il risarcimento: «Lo spero, ne sarei felice. La prima volta in finale qui avevo 20 anni, e se dovesse essere questo il posto della mia prima grande vittoria dopo l’infortunio ne sarei davvero felice. È un luogo che amo per davvero». Ricambiato: «E divertente perché di solito quando gioco in Italia mi trovo in uno dei tre paesi in cui ricevo più sostegno ed energia
dal pubblico, anche stavolta è stato così. Certo, il pubblico si schiera spesso dalla parte della sfavorito, ma mi ha aiutato e l’ho apprezzato tantissimo. È un pubblico folle quello italiano, e se sta dalla tua è molto meglio…»
. Anche la terra di Roma , peraltro, ha rischiato di riservargli un brutto ricordo dopo la scivolata contro Fritz nei quarti: «Ho un dito bello gonfio, credo di essermi storto una capsula ma nessun osso rotto. Ho fatto una lastra ed è tutto ok. Ho preso qualche antidolorifico e sono riuscito a gestire la situazione e a giocar bene senza alcun in dolore». Il gigante gentile L’11° finale in un Masters 1000 (eguagliato Becker, al Foro Zverev giocò anche quella del 2018 perdendo da Nadal) richiederà d’altronde la piena efficienza, perché il gigante gentile Jarry tira forte e non avrà sulle spalle il peso del pronostico, oltre ad aver vinto l’ultimo precedente sul rosso un anno fa a Ginevra (il bilancio complessivo però è 4-2 per il tedesco). Il
nipote d’arte – nonno Jaime Fillol all’angolo alla fine ha esultato come se il torneo lo avesse vinto lui – viene a capo dell’americano Paul dopo un match dai mille volti, dominato fino a metà del secondo set e poi scivolatogli dalle mani per i troppi errori (49 gratuiti alla fine), peraltro determinati dalla necessità di continuare a spingere per impedire al n.16 di mondo di mettere i piedi dentro il campo e spingersi verso
la rete per sottrarsi alla pesantezza di palla del cileno. Ma il terzo set è di nuovo di Nicolas, che può alzare le braccia al cielo dopo aver fallito i primi tre match point in un nono game palpitante che avrebbe potuto ribaltare un’altra volta l’esito della notte: «È una sensazione incredibile – dirà il vincitore – è stata una
grande battaglia che ho vinto perché nel terzo set ho ritrovato il mio tennis. Zverev? Avversario formidabile, io devo solo rimanere positivo e concentrato»
. Lui è 2.01, Sascha 1.98: gloria nell’alto dei cieli.

Azzurre da sogno (Alessandra Bocci, La Gazzetta dello Sport)

Il padel può attendere. Perché Sara Errani torna in finale agli Internazionali. Da Roberta Vinci a Jasmine Paolini, con dodici anni in mezzo. Dodici anni anche difficili, durante i quali Sara aveva detto, forse un po’ per scherzo, che si sarebbe data al padel. Invece l’alchimia con la numero uno azzurra continua a funzionare: Sara torna in alto e Jasmine può cercare di prendersi in doppio un successo che cancellerebbe in parte la delusione provocata dall’uscita di scena al primo turno giocato in singolare. Precedenti Non ci sono molti successi italiani nel doppio femminile: vinsero nel 1931, agli albori del torneo, Anna Luzzatti e Rosetta Gagliardi, ma gli Internazionali si giocavano ancora a Milano. Passò più di mezzo secolo per arrivare al bis, con Sandra Cecchini e Raffaella Reggi (1985, si giocava a Taranto). Al Foro Italico, prima del successo di Sara Errani e Roberta Vinci, si ricordano le cinque finali perse da Lea Pericoli e Silvana Lazzarino. Esperienza La tattica della Errani e la maggior qualità da singolarista della Paolini sono state fondamentali per centrare il netto successo delle ragazze azzurre contro la coppia americana Dolehide-Krawczyk, numero otto del tabellone, ma mai in grado di impensierire le azzurre, che hanno chiuso 6-1, 6-2, cedendo solo un turno di servizio a inizio del secondo set e ottenendo subito il controbreak. Domani sarà più impegnativo senza dubbio affrontare Coco Gauff in coppia con la neozelandese Routliffe, numero 6 del ranking in doppio. Le due hanno eliminato nella seconda semifinale la coppia cinese Wang-Zheng: 6-3 il primo set, 7-6 il secondo, un po’ più equilibrato, di fatto deciso dal talento della Gauff. Progetti Errani e Paolini con la vittoria di ieri sono virtualmente alle Finals e in corsa per l’Olimpiade: non sarebbe la prima volta, visto
che hanno partecipato insieme a quelle di Tokyo. «Non so se giocherò il doppio misto con Jannik, sinceramente non ne abbiamo parlato e non ci ho pensato», dice Jasmine rispondendo alla domanda di un cronista. «So che con Sara mi trovo molto bene e credo che giocare il doppio mi aiuti anche in singolare. È un lavoro utile, e poi questa settimana ho giocato solo una partita in singolare, quindi non ho avuto granché da conciliare», scherza.[…]

La corsa per Parigi (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

La rincorsa è iniziata. Jannik Sinner ha lasciato Torino ieri sera per tornare a Montecarlo, dove insieme a Darren Cahill e Simone Vagnozzi inizierà ad allenarsi con maggiore intensità in vista del Roland Garros che inizia domenica 26. Jannik ha trascorso una settimana piena in Piemonte, tra cure e fisioterapia in acqua con Giacomo Naldi, affiancato nella preparazione atletica da Umberto Ferrara. Secondo gli accertamenti svolti a metà settimana, l’edema all’anca destra di Sinner si sarebbe riassorbito e anche i test svolti in un club di tennis torinese avrebbero dato un primo esito positivo.[…] Nonostante il suo desiderio di giocare, sa bene che l’anca è un punto complicato per i tennisti e gli specialisti hanno consigliato di gestirsi con la massima cautela: «Se dovrò saltare anche Parigi, lo farò», diceva a Roma quando è venuto per salutare il pubblico che lo aspettava da mesi. Via libera Ora sembra che i medici abbiano dato il via libera a provarci, a tornare in campo e allenarsi con la racchetta che non ha toccato per due settimane buone, dal ritiro del Masters 1000 di Madrid prima di giocare i quarti contro Felix Auger Aliassime. Al Foro Italico le voci su Sinner si rincorrono, molti giocatori sostengono che affrontare uno Slam senza aver giocato per tutto questo tempo potrebbe essere rischioso, ed effettivamente le riserve non sono ancora state sciolte completamente. Darren Cahill è arrivato dall’Australia a Montecarlo, dove aspetta Jannik in campo già questa mattina. Insieme a lui ci sarà anche Simone Vagnozzi. La conferenza stampa di Sinner a Parigi è prevista per il 24 maggio, venerdì, data in cui il giocatore dovrebbe avere già deciso il da farsi. L’unica certezza è che Sinner non si è risparmiato in questi giorni, lavorando fino all’ultimo momento disponibile. […] Il tempo stringe: al via del Roland Garros manca una settimana, e il giocatore dovrà poi però tornare in condizione a tempo di record, senza tuttavia forzare. Se gli allenamenti avranno dato risposte confortanti allora è probabile che il team si sposterà nella capitale francese tra martedì e mercoledì per continuare la preparazione sui campi del circolo. Il n. 1 Carlos Alcaraz, un altro infortunato illustre, ha iniziato ad allenarsi con una certa intensità all’inizio di questa settimana. Lo spagnolo soffre di un’infiammazione tendinea all’avambraccio destro che non gli ha consentito di giocare Montecarlo, Barcellona e Roma. A Madrid poi, dove difendeva il titolo, Carlos è uscito prematuramente. Al Roland Garros difende la semifinale, mentre Sinner ha pochi punti da salvare, al contrario di Novak Djokovic che arriva a Parigi da campione in carica e con 2000 punti che lo costringono ad andare avanti fino alla finale per salvare il trono dall’assalto di Jannik. Ed è anche per questo che Sinner ci tiene a scendere in campo nello Slam sul rosso: essere incoronato re del tennis senza avere la possibilità di conquistarlo sul campo non avrebbe lo stesso sapore. Djokovic, che ha accettato la wild card per il torneo di Ginevra dopo essere stato eliminato malamente da Tabilo al terzo turno, ha la possibilità di rosicchiare ancora qualche punto nella difesa del numero 1: se dovesse vincere il torneo svizzero gli basterebbe infatti arrivare in semifinale per restare in cima. Ovviamente in assenza di Sinner. Se invece Jannik giocasse e Nole vincesse Ginevra uscendo in semifinale a Parigi, allora l’italiano dovrebbe vincere il Roland Garros per salire in testa al ranking. Calcoli che il clan Sinner non ama: l’obiettivo è tornare. Sano e vincente.



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