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Camposampiero, la Beltrame spa sommersa: «Tutti al lavoro. Oltre un milione di perdite»

Ci vorranno giorni perché la ditta Fratelli Beltrame Spa dei fratelli Elio, Franco e Adriano Beltrame torni operativa al 100%. L’azienda commerciale di forniture idro-termo sanitarie, arredo bagno, pavimenti e rivestimenti di via Guizze San Pietro 9 a Rustega è fra le più colpite dall’inondazione seguita alla rottura dell’argine del Muson dei Sassi venerdì.

Anche le abitazioni dei tre fratelli, accanto all’azienda, sono andate sott’acqua. Con uno sforzo sovrumano i tre titolari, i loro figli e la cinquantina di operai della casa madre lavorano ininterrottamente da venerdì per ripulire gli oltre 3 mila metri quadri di capannoni e uffici e già oggi la ditta è in grado di riaprire il magazzino ai clienti.

«Dopo gli uffici stiamo ripulendo magazzino e capannoni perché il pavimento è scivoloso, i dipendenti devono lavorare in sicurezza» dice Elena Beltrame «ma riapriamo lunedì (oggi, ndr) ai clienti per non perdere le vendite giornaliere».

Sono moltissime le aziende artigiane e i privati che si riforniscono qui grazie a una scelta tra 60 mila articoli. Purtroppo migliaia di prodotti sono stati sporcati dal fango trasportato dall’acqua. Un’ondata scura che in pochi minuti ha raggiunto 40 centimetri coprendo l’intero pavimento dei capannoni e i ripiani più bassi delle centinaia di scaffali.

«La nostra fortuna è stata che dipendenti e collaboratori anche di altre filiali del Veneto con grande volontà ci hanno dato una mano, li ringraziamo dal profondo del cuore» dice Manuele Beltrame.

Si è cercato di ripulire quello che si poteva lavando con potenti getti d’acqua il materiale metallico portato all’esterno, mentre decine di mobili di arredo bagno da 5-6 mila euro l’uno, materiale idraulico, sanitario ed elettrico, piastrelle e rivestimenti per pavimento sono irrecuperabili e vanno gettati.

«Tutti i materiali con parti elettriche sono da buttare, le confezioni non si possono più rivendere» spiega Franco Beltrame. «Ci sono prodotti che vanno dai 10 euro a qualche migliaio», aggiunge Manuele Beltrame «subiranno dei ritardi le consegne perché anche le confezioni in pronta partenza sono andate tutte danneggiate».

«Le confezioni da bagno sono tutte da riordinare, ci sono clienti che li attendevano» aggiunge Franco «questa non ci voleva, non c’è stato nessun preavviso. Io sono stato avvertito dalla telefonata di un amico di Loreggia alle 3 e mezza e sono saltato in piedi. Ho aperto la finestra e ho visto del materiale galleggiare sul piazzale completamente allagato. L’acqua usciva anche dai tombini, ho fatto appena in tempo a tirare su i tappeti».

È presto per quantificare i danni: «Bisogna fare un bilancio ma superiamo di gran lunga il milione», ipotizza Franco «Zaia ha detto che basta che portiamo i conti e paga i danni, vediamo se è vero. Propongo di barattare le tasse: l’anno scorso abbiamo pagato 3,5 milioni, basterebbe il 50%. Oggi (il 19 maggio) è venuta a farci visita la sindaca Katia Maccarrone, aspettiamo anche l’assessore Roberto Marcato, è il benvenuto». Le famiglie Beltrame si aspettano ulteriori interventi: «La nostra preoccupazione è che ricapiti» dicono «basterebbe operare come sul lato opposto, dove 15 anni fa è stata fatta una laminazione. Questa sponda in 10 anni non è mai stata toccata».

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