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Erbacce, rami in terra e le statue rovinate a Villa Breda a Padova: «Va salvata»

Il degrado avanza e la situazione nel parco interno è peggiorata dopo le ultime e violente piogge. Erbacce dappertutto e rami in terra da rimuovere.

Le statue dello scultore Andrea Bonazza sono, ormai, tutte nere e difficilmente potranno essere recuperate se non s’interviene in tempi brevi. La villa in cui, a cavallo tra ‘800 e ‘900, abitarono i coniugi Vincenzo Stefano Breda e Rosa Zannini, fatta restaurare dal senatore-mecenate nel 1859 su progetto dell’architetto vicentino Antonio Negrin Caregaro (prima si chiamava Villa Contarini Guastavillani, nobili veneziani ai tempi della Serenissima), è ancora chiusa.

Un mese fa la cordata Xe Arte ha vinto il bando di gara comunale; si tratta di un nuovo soggetto culturale guidato da Daniela Antonello che comprende le associazioni Cellini, Retake Interensemble e Fantaghirò. Che, però, non è ancora entrato in fase operativa. Nel frattempo a dare una mano per prendersi cura della villa, classificata museo regionale e vincolata dalla Soprintendenza, è il proprietario dei tre cavalli da corsa che si trovano nelle scuderie, sul lato est della storica dimora, dove c’è anche la scuola musicale Lizard.

«Ogni volta che faccio una passeggiata nel parco sino al confine dell’ex stazione di Ponte di Brenta (l’ingegner Breda, laureato in matematica, è stato anche direttore dei lavori della linea storica Venezia-Padova-Milano con l’impresa Talachini, ndr), mi viene la malinconia», dice Franco Celin, ex operaio, «Non ce la faccio da solo a togliere tutte le erbacce e a portare via i tronchi ed i rami a terra. Il vialetto centrale con le statue del Bonazza è diventato impraticabile. Non si riesce più ad accedere alla torretta-ghiacciaia, da dove il senatore Breda osservava con il cannocchiale le corse nell’ipppodromo, che fece costruire nel 1901. Negli ultimi mesi ho dovuto rincorrere un gruppetto di giovani, che probabilmente aveva trascorso la notte nel parco o nelle scuderie. Io faccio quello che posso, ma qui occorre un intervento immediato. Per di più sono definito abusivo in villa. Ma io ho un contratto regolare di affitto, sottoscritto con la Fondazione Breda ai tempi del commissario ed ex magistrato Ennio Fortuna. Sono anni che, assieme a pochi collaboratori, cerco di tenere pulito il parco, ma gli anni avanzano e la salute non è più quella di prima».

Anche la coordinatrice di Viviamo Villa Breda, l’associazione che ha gestito gli eventi e tenuto aperto la storica dimora per 19 anni, prende posizione sulla situazione: «Come mai la villa è ancora chiusa? E perché non si provvede subito a tagliare le erbacce dentro al parco dietro la villa?Va fatto subito qualcosa per evitare che la situazione diventi irreversibile».Felice Paduano

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