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Riciclo delle barche da rottamare: a Monfalcone nasce il patto green della nautica

MONFALCONE A Monfalcone parte un’azione congiunta fra enti per la gestione del “fine vita” delle imbarcazioni da diporto, che diventa spesso un problema in termini ambientali. Comune e Confartigianato Gorizia hanno deciso di fare squadra proprio per approfondire i temi della filiera nautica, oltre che per la valorizzazione del territorio, presentandolo ai cosiddetti stakeholders.

Una cabina di regia

L’obiettivo della collaborazione, nata in seno al tavolo tecnico di apporto alla stesura del Ddl regionale sulla nautica, è del resto una “cabina di regia” delle iniziative riguardanti la filiera in un rapporto orizzontale tra imprese, territorio ed istituzioni.

Le barche da rottamare

«Per la gestione del ciclo di “fine vita” delle imbarcazioni – spiega il delegato al settore della nautica di Confartigianato Imprese Gorizia Lucio Marquardt, componente del tavolo tecnico – l’ipotesi è di dividerle in base al materiale: composito, metallo o legno. All’ingresso dell’imbarcazione nel cantiere, verrà acquisita la relativa documentazione insieme a tutti i suoi dati per essere successivamente posizionata nell’area di stand by». Ciò ai fini del successivo «disallestimento, con ciascuna componente, se non ricollocabile sul mercato dell’usato, avviata verso il riciclaggio o lo smaltimento, e la riduzione volumetrica, diversa in base al tipo di materiale. Nascono così i pannelli, riutilizzati nell’esistente mercato del mobile arredo e della prefabbricazione».

Il censimento delle imbarcazioni

È già stato avviato allo stesso tempo il censimento delle imbarcazioni da diporto con la Capitaneria di porto, per avere un quadro complessivo che, come sostiene a riguardo il Comune, potrà agevolare le azioni a livello regionale in termini di contributi finanziari e di iniziative allo scopo di risolvere anche la problematica delle barche abbandonate, facendo guadagnare a marina e società spazio e decoro.

Resta poi fondamentale la sinergia tra il sistema produttivo e quello dell’istruzione, della formazione e della ricerca: si prevede a tal riguardo una programmazione dell’offerta formativa che tenga conto delle competenze richieste dalle imprese, per rendere sempre più competitive le figure professionali già impiegate o da impiegare nei settori tradizionali e in quelli emergenti dell’economia del mare.

La ricerca di figure personalizzate

«Giovani e operatori in affanno nella ricerca di figure professionalizzate – sottolinea Marquardt – vanno avvicinati con stage più attrattivi e con più formazione durante l’apprendistato per le mansioni di media competenza, dove sono già presenti offerte formative. E poi con un progetto formativo e una struttura adeguata a supporto del corso di maestri d’ascia per le mansioni ad alta competenza».

L’innovazione tecnologica

Ugualmente rilevante, afferma il sindaco Anna Cisint, è il sostegno all’innovazione tecnologica, «motore del mercato», sia nel settore della nautica da diporto e del suo indotto, sia nel settore del refitting e della sostituzione delle imbarcazioni anche in chiave green.

«Come è importante lo sviluppo di progetti innovativi diretti alla trasformazione dei rifiuti e alla loro reintegrazione nel ciclo produttivo – aggiunge – così lo è quello dei progetti tesi a ridurre le sostanze inquinanti e a salvaguardare la biodiversità dell’ecosistema marino e lagunare, per promuovere un turismo sostenibile attraverso il sostegno economico all’utilizzo di imbarcazioni a propulsione elettrica e a idrogeno verde». Grande attenzione viene dedicata appunto anche al turismo, comparto importante per Monfalcone e la regione, attraverso precisi piani di infrastrutturazione dei porti turistici e delle vie d’acqua lagunari.

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