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EFC | Domani la ripresa. Da Udine tanto amaro in bocca

Riprenderà domani il lavoro in vista della prossima gara, quella intera con la Roma che chiuderà i battenti della stagione 2023/24. Ancora non è stato reso noto quando la gara si giocherà. Sarà una di quelle sere campali. Potrebbe essere la più grande delle feste, potrebbe essere altresì una notte di ferite che si rimargineranno […]

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Riprenderà domani il lavoro in vista della prossima gara, quella intera con la Roma che chiuderà i battenti della stagione 2023/24. Ancora non è stato reso noto quando la gara si giocherà. Sarà una di quelle sere campali. Potrebbe essere la più grande delle feste, potrebbe essere altresì una notte di ferite che si rimargineranno male. Potrebbe anche essere purgatorio, perché c’è una combinazione che potrebbe mandare gli azzurri allo spareggio. Di fronte, come detto, la Roma. Come già scritto in altro articolo, i giallorossi di fatto non avrebbero più niente da chiedere a questo campionato. L’Empoli è ancora vivo, e paradossalmente con il suo destino nelle proprie mani. Certo, se ieri fosse arrivato un risultato diverso lo stato d’animo sarebbe condito da molte meno preoccupazioni. La gara di Udine ha lasciato l’amaro in bocca soprattutto per le decisioni arbitrali, che sono costatate davvero care. Il gol annullato a Maleh (di cui già ampiamente parlato) e quel recupero infinito che ha permesso ai bianconeri di ottenere un rigore. Se dovessimo cinicamente parlare di campo, di quanto espresso dalle due squadre, dovremmo parlare di un pareggio che alla fine ha rispecchiato una gara condita da tanti errori e da tanta paura. Fino al novantesimo, al rigore azzurro, se si esclude l’azione del gol di Maleh – che ai fini statistici non ha valore – si è contato un solo tiro in porta, fatto dai padroni di casa. L’Empoli è stato il solito che ormai Nicola ci fa vedere, quello che prova a far di necessità, virtù. Squadra raccolta, difesa come sempre ben organizzata e spazio alle possibili ripartenze. E’ funzionato poco però, di fatto l’Empoli – ma cosi come l’Udinese – non si è saputa mai rendere realmente pericoloso. Certo, sempre eccezion fatta per l’episodio che nega agli azzurri un gol regolare. Con il senno di poi si poteva osare un po’ di più, dimostrando anche errata la scelta di Cerri visto che l’ex Como chiede il cambio dopo non molto per un risentimento. Si va sempre in campo con la priorità di non prenderle, ed ormai questo è visto che siamo ai titoli di coda. Un po’ come detto la scorsa settimana, adesso è davvero quasi un gioco sprecato quello di andare a fare analisi logiche sui dettagli. Comunque andrà questa stagione, anche se dovesse essere festa, andranno poi analizzati i non pochi errori fatti dalla dirigenza in sede di costruzione di questo gruppo. Gennaio compreso, con la solo soluzione Nicola ad essere quella maggiormente riuscita. Adesso è il tempo di stringere i denti, capire quello che siamo e con questo provare ad andare oltre. I limiti sono noti, a noi ed ancora meglio al tecnico. Si dovrà pensare non a quello che è ormai alle spalle ma a questi ultimi novanta minuti che segneranno indelebilmente il destino dei nostri colori. Tra l’altro, adesso ci troviamo noi in quella condizione che tanto abbiamo criticato, ovvero lo sperare che la Roma (alzi la mano chi la pensa diversamente) non venga ad Empoli a giocarla con tutta la voglia del mondo. Da Udine, oggettivamente, non sono molte le cose positive da portare a casa, se non quel cambio di passo che è riuscito a dare Cambiaghi, conquistando quel rigore che poteva essere già Paradiso. Detto già che l’abnorme recupero concesso – anzi allungato – a fine gara è un’altra di quelle cose stonate viste ieri, va però evidenziato che non ci possiamo permettere quel tipo di ingenuità con una partita così importante già in mano. Ovviamente non possiamo non incorniciare la grande carica portata dai mille e più tifosi azzurri che si sono recati in Friuli per sostenere la squadra. La prossima dovrà essere un Castellani tutto esaurito, dovesse anche la società regalare i biglietti. Lo aveva detto Nicola già al suo arrivo, e lo ha ripetuto varie volte durante questo periodo: ci salveremo alla fine, all’ultima, con difficoltà e sofferenza ma… ci salveremo

Nicola si affida ancora una volta ad un 3-5-2. Le novità rispetto alla scorsa gara riguardano l’inserimento di Grassi al posto di Marin, mentre in avanti Cerri torna titolare. La gara comincia subito con l’Udinese che, dopo cinque minut,i perde per infortunio Success; al suo posto Cannavaro manda in campo Brenner. Il primo squillo è dell’Empoli all’8′, su corner Grassi prende bene il tempo, il suo colpo di testa diventa un assist interessante che nessuno però coglie. Come da previsioni, la partita è molto bloccata per l’importanza della posta in palio. Al 24′ infatti l’occasione per l’Udinese nasce da un errore di Gyasi, che regala palla ai bianconeri. L’azione porta al tiro Walace, Caprile attento con il pugno devia la palla sopra la traversa. Al 28′ tegola per l’Empoli, che perde nuovamente Cerri per un problema muscolare, al suo posto Nicola manda in campo Niang. Al 35′ all’improvviso arriva il gol dell’Empoli. Su una punizione dalla quale Bastoni mette in mezzo un cross si crea una mischia. Il pallone arriva fuori area a Maleh, che col mancino scarica in porta un missile che spacca prima la traversa e poi si infila in porta. Gioia immensa per il centrocampista marocchino e per gli azzurri, che viene però strozzata in gola perché dopo un attenta revisione di Guida al Var, la rete viene annullata per una presunta gomitata nello stacco aereo di Niang ai danni di Kristensen. Nella ripresa la gara rimane combattuta. Al 52′ l’Empoli ha a disposizione una situazione di superiorià numerica, ma Pezzella mette un pallone dietro completamente sbagliato, Ehizibue intuisce e allontana la minaccia. Al 58′ l’Udinese si mangia il vantaggio, con un cross perfetto di Lucca per Davis, che tutto solo da pochi metri manca clamorosamente lo specchio della porta. La partita rimane bloccata: l’Udinese non sfonda nonostante un maggior possesso palla, mentre l’Empoli non riesce allo stesso tempo a rendersi pericoloso. Si arriva quindi agli ultimi minuti di gioco, dove all’89’ Cambiaghi in area anticipa Samardzic che lo butta giù. Per Guida non ci sono dubbi ed è calcio di rigore per l’Empoli. Dal dischetto si presenta Niang, che calcia alla sinistra di Okoye, che intuisce ma non quel tanto da deviare il pallone che finisce in rete. Nel finale l’Udinese tenta in maniera disperata il pareggio, e al 97′, Caprile compie un vero e proprio doppio miracolo che salva l’Empoli. Proteste però per l’Udinese, per una trattenuta di Fazzini ai danni di Bijol. Dopo un’attesa infinta e il controllo del Var, Guida decide di punire la trattenuta di Fazzini e dare il calcio di rigore all’Udinese, realizzato al 104′ da Samardzic che piazza il pallone sotto la traversa dove Caprile non può arrivare. Nella gioia del Bluenergy Stadium l’arbitro fischia il triplice fischio.

Adesso tutto o niente contro la Roma!

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