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Ventenne trovata seminuda e in stato confusionale a Lignano: soccorsa da un residente e portata in ospedale

LIGNANO. È stato un cittadino a trovarla, nella mattinata di lunedì 20 maggio, attorno alle 10, seminuda, era ferma all’interno di uno spazio condominiale. Agli agenti della polizia locale la ragazza non è stata in grado di spiegare come mai si trovasse lì, svestita.

È successo tra Sabbiadoro e City, in via Carinzia, durante il fine settimana della Pentecoste. Una vicenda dai contorni ancora tutti da chiarire. Si sospetta una violenza sessuale.

La ragazza, ventenne di nazionalità austriaca, era in stato confusionale. Come detto, è stato un residente a chiamare il Numero unico di emergenza Nue 112. La centrale operativa Sores di Palmanova ha subito inviato un’ambulanza, che ha trasportato la ventenne al pronto soccorso dell’ospedale di Latisana, dove, lunedì 20 maggio, è stata visitata.

Gli agenti della polizia locale lignanese stanno svolgendo indagini a 360 gradi. Le forze dell’ordine hanno immediatamente avviato tutta una serie di accertamenti. Il tutto sotto il coordinamento della Procura.

Al momento, da parte degli inquirenti, c’è il massimo riserbo. Fino a ora gli investigatori, oltre ad aver ascoltato la testimonianza della ragazza austriaca, hanno sentito anche un testimone. Elementi utili a ricostruire la vicenda potrebbero arrivare dalle immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza installate in tutta la zona.

Sempre nella località balneare friulana, nel fine settimana, un’altra ragazza straniera è stata costretta a farsi accompagnare in albergo dagli agenti di lingua tedesca della Polizia locale di Termeno, in Trentino Alto Adige. La giovane ha riferito di essere stata seguita da un uomo mentre stava passeggiando. Impaurita, ha contattato le forze dell’ordine, giunte sul posto in pochi minuti.

Nell’agosto del 2021 una diciottenne friulana denunciò un caso di violenza sessuale di gruppo avvenuto in un appartamento del centro di Sabbiadoro. In quell’occasione la polizia fece accertamenti nei confronti di cinque giovani residenti fuori regione, tra Lombardia, Veneto e Piemonte.

La magistratura friulana ha concluso per l’archiviazione del caso. Per quattro dei cinque indagati la vicenda si è chiusa con il proscioglimento. È stata disposta l’imputazione coatta dell’ipotesi della diffusione illecita di video sessualmente espliciti, il cosiddetto vendetta porno, a carico di uno solo dei ragazzi coinvolti.

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