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Smaltimento illecito di rifiuti: sequestri per 2,5 milioni di euro, due pordenonesi tra i nove arrestati

Smaltimento illecito di rifiuti: sequestri per 2,5 milioni di euro, due pordenonesi tra i nove arrestati

foto da Quotidiani locali

AVIANO. Nove arresti domiciliari, due dei quali in provincia di Pordenone, sigilli a quattro società con sedi in Campania e Lazio, sequestri del profitto del reato per complessivi 2,5 milioni di euro, 41 persone fisiche indagate in 7 regioni, compreso il Veneto (5 fra le province di Vicenza, Treviso, Padova), 9 persone giuridiche coinvolte: sono i numeri dell’indagine della Direzione distrettuale antimafia di Roma su due distinte ipotesi di traffico di rifiuti, la prima legata alla Mecoris di Frosinone, la seconda all’impianto dell’Ital Green srl di Aviano, poi fallita.

L’indagine è partita dopo il rogo alla Mecoris, il 23 giugno 2019, nella zona industriale di Frosinone, talmente vasto e violento da indurre il sindaco a ordinare la chiusura delle finestre e il blocco della circolazione.

L’ipotesi investigativa è che dal 2019, attraverso società di intermediazione, ingenti quantità di rifiuti solidi urbani prodotti in Campania siano stati stoccati alla Mecoris, senza alcun trattamento, cambiando il loro codice identificativo in rifiuti speciali, in modo da poter essere smaltiti fuori regione.

Dopo l’incendio è stato individuato il nuovo impianto in via San Martino ad Aviano. Gli inquirenti ipotizzano che la Ital green ricevesse rifiuti solidi urbani per lo più triturati o scarti di lavorazione, sotto un falso codice che li indicava come rifiuti plastici e che poi venivano esportati o smaltiti in violazione delle norme vigenti.

La squadra mobile e il nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale dei carabinieri di Frosinone hanno eseguito ieri le misure cautelari emesse dal gip di Roma dopo quasi cinque anni di indagini.

Agli arresti domiciliari sono finiti per le ipotesi di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti e per l’ipotesi di gestione abusiva di rifiuti Marcello Perfili, 69 anni, di Frosinone, ritenuto l’amministratore di fatto della Mecoris e della Italgreen srl; l’imprenditore di Napoli Antonio Annunziata, 41 anni, stretto collaboratore del primo nella Mecoris e amministratore di fatto della Italgreen; l’imprenditrice casertana Luana Troiano; Luigi Verrone, 61 anni, di Cancello d’Arnone, titolare di una società di trasporti; Paolo Vannuccini, 61 anni, di Gradoli, ritenuto stretto collaboratore di Perfili; Maria Aliperti, 42 anni, di Ottaviano, moglie di Annunziata; la segretaria part time dell’Italgreen Scilla Gaetani, 45 anni, di Aviano.

Per la Procura i promotori del sodalizio erano Perfili e Annunziata. Ai domiciliari per la sola ipotesi di concorso nella gestione illecita di rifiuti il sanvitese Andrea Papais, 39 anni e l’imprenditore Riccardo Traversa, 51 anni, di Anzio.

A Papais la Dda contesta di aver concordato con Perfili e Gaetani, nella veste di dipendente della Boz Sei il conferimento all’impianto della Italgreen di rifiuti di ogni genere, anziché quelli autorizzati fra marzo e ottobre 2021.

L’avvocato Alessandro Vasi ha osservato che per Papais «è stato un fulmine a ciel sereno», evidenziando la completa estraneità sia del suo assistito che della Boz Sei, della quale è solo un dipendente.

A Gaetani gli inquirenti contestano di aver gestito i contatti con le società italiane ed estere con le quali la Ital green stipulava transazioni illecite e diaver organizzato i trasporti di rifiuti. L’avvocato Cesare Malattia, che assiste Scilla Gaetani, ha evidenziato che la sua assistita era una mera impiegata della Italgreen e che solo per ciò si è ritrovata coinvolta nell’inchiesta.

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