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Udinese ed Empoli si giocano la salvezza: sfida a distanza tra paure e veleni

UDINE. Botta e risposta, stavolta l’Udinese non si tira indietro. L’Empoli attacca, recita il ruolo della vittima per lisciare il pelo alla classe arbitrale in vista della sfida, da vincere a tutti i costi, con la Roma.

Il club bianconero replica in modo deciso, dopo aver lasciato parlare il tecnico Davide Nicola nel dopo-partita, senza puntualizzare, non ce la fa a reggere il monologo insinuante del presidente dei toscani, Fabrizio Corsi, e propone attraverso le parole del direttore generale, Franco Collavino, addirittura il cronometraggio di quello che da parte empolese era stato definito in modo polemico un recupero “extralarge”, durante il quale i bianconeri sono riusciti a pareggiare e a mettere di nuovo avanti il muso prima degli ultimi 90’ che dalle 20.45 di domenica 26 maggio (come ha deciso lunedì 20 maggio la Lega Serie A) decideranno quale sarà la squadra che scenderà in B con Sassuolo e Salernitana.

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L’Empoli sa che deve vincere contro la Roma, non può correre il rischio di mettersi nella mani di quello che succederà a Frosinone, dove un pari premierebbe anche l’Udinese nel caso al Castellani i giallorossi non uscissero sconfitti. «Non abbiamo tempo di piangerci addosso, ma di vedere la partita con la Roma come un’opportunità, vivendo la settimana alla ricerca di risorse fisiche e mentali», ha dichiarato ieri Corsi, intervenendo su Radio Sportiva.

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Poi il pensiero si è trasformato via via in una sorta di escalation, amplificando le parole consegnate poco prima al sito del club, all’insegna di una frase: «Diamo ma, allo stesso tempo, pretendiamo rispetto».

«Sia il gol annullato che il rigore a tempo scaduto sono episodi gravi, ma lo sappiamo da inizio campionato che ci sarebbero potute capitare cose così. Rispetto ad altri presidenti magari ho meno forza mediatica e non posso determinare».

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Accuse gravi. Corsi dice che non è in grado di determinare, lo sottolinea dopo aver pareggiato con l’Udinese che si è chiesta a lungo come il Verona sia riuscito a pareggiare al Friuli al 97’ con un recupero di 5 minuti. Ecco perché ieri pomeriggio è arrivata la risposta bianconera: «Abbiamo riscontrato una grande amplificazione, in termini anche di rumori di fondo, circa alcune situazioni a partire dall’annullamento del gol di Maleh – ha scritto il dg Collavino –. Da un punto di vista regolamentare il volto e il capo sono parti del corpo particolarmente delicate per un calciatore per cui l’intervento del Var, che ha decine di inquadrature a disposizione per valutare l’episodio, non lascia spazio a dubbi, considerando che Niang colpisce al volto Kristensen con il gomito».

«Non comprendiamo – prosegue il dirigente bianconero – anche le lamentale circa il prolungamento del tempo di recupero, inizialmente di 5 minuti, concesso da Guida durante il quale si perde 1’15” per l’esultanza del gol di Niang, 1’05” per i crampi di Luperto e 1’25” per la battuta di calcio di punizione a nostro favore».

E il rigore? «Cristallino e che avrebbe dovuto comportare l’espulsione diretta di Fazzini trattandosi di una chiara occasione da gol negata». Infine la stoccata: «L’Udinese è abituata a conquistare sul campo i risultati e a raggiungere così i propri obiettivi, evitando di strumentalizzare il potere mediatico o ricorrendo a condizionamenti diretti o indiretti». Il duello tra Udinese ed Empoli continua. Proseguirà a distanza fino alle undici meno un quarto della sera di domenica.

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