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Le indagini e i controlli in piazza Goldoni a Trieste, tra “maranza” e spaccio

TRIESTE. Tra “maranza” che rapinano adolescenti nei bagni del McDonald’s, afghani e pachistani che si picchiano armati di coltelli e spacciano nella vicina via delle Zudecche dietro a Corso Saba e aggressioni lungo Scala dei Giganti, piazza Goldoni (e dintorni) resta una delle zone più critiche della città.

Ieri pomeriggio, oltre al passaggio delle volanti della Polizia, erano presenti i Carabinieri. Un presidio quasi fisso che prosegue da un anno. Ma che non sembra scoraggiare i gruppetti di minori stranieri di origine tunisina, marocchina ed egiziana. I “maranza”, appunto, ritenuto responsabili di varie aggressioni. Una delle più eclatanti, oltre alla rapina dello scorso mercoledì al McDonald’s, risale a poco più di un mese fa quando un quattordicenne era stato preso di mira da una banda di minori stranieri: il gruppetto prima gli aveva rubato le patatine al tavolo del fast food, per lo aveva seguito, picchiato e derubato alla fermata della linea 16. Uno del gruppo gli aveva anche puntato un coltello alla gola. Su questo episodio sono ancora in corso le indagini dei Carabinieri che stanno tentando di stringere il cerchio su alcuni magrebini. A ciò si aggiungono le risse che, come testimoniato dai gestori dei bar rionali, si accendono di tanto in tanto tra gruppi di afghani e pachistani e, ancora, tunisini, egiziani, kosovari e albanesi.

Sullo sfondo, oltre alle faide e ai regolamenti di conti tra bande nemiche, c’è spesso il giro di droga. Stando alle ricostruzioni, alcuni degli stranieri alloggiano negli appartamenti per migranti, quelli destinati al sistema di accoglienza “diffusa”: sono abitazioni situate in via Gallina, nei palazzi di piazza Goldoni e di via Carducci all’altezza dell’attraversamento pedonale che porta in largo Santorio.

Come documentato dal Piccolo, il terrazzo di uno degli appartamenti che si affacciano su piazza Goldoni fino a poco tempo fa fungeva da “vedetta” per i pusher in strada. La scena era evidente: uno degli ospiti si metteva sul balcone e segnalava allo spacciatore in piazza l’arrivo delle forze dell’ordine. I gestori dei locali della zona riferiscono che il via vai di pusher e acquirenti non si è mai fermato. Ormai ne riconoscono i volti.

La questione, inevitabilmente, sta prendendo una piega politica: d’altronde il tema della sicurezza c’è, come peraltro segnalato in questi giorni dai sindacati di Polizia e dallo stesso procuratore Antonio De Nicolo, parlando di una “recrudescenza”, a Trieste, delle rapine e delle aggressioni. Le loro dichiarazioni non sono politiche, ma certificano una realtà sotto gli occhi di tutti.

Un’esortazione all’amministrazione comunale arriva da “Noi Moderati”: in piazza Goldoni, ieri, erano presenti l’ex presidente della Regione Renzo Tondo (coordinatore regionale del partito) e Francesco Coppi, candidato nella lista di Fi alle europee nella circoscrizione Nord Est, accompagnati dal coordinatore provinciale Alessandro Valerio, dal consigliere comunale Mirko Maritini dall’ex consigliere regionale e comunale Bruno Marini. «Non nascondiamo la polvere sotto il tappeto – ha affermato Tondo – a Trieste il problema sicurezza c’è. Chiediamo alla giunta comunale più impegno». Così Coppi: «Le famiglie hanno timore di girare di sera in questa piazza e ormai anche nel centro storico».

Giorgio Cecco, di Idea Giuliana, consigliere della Quinta Circoscrizione, ritene urgente intervenire su norme e procedure «non adeguate all’evolversi della situazione nei nostri quartieri, anche con l’aumento di tanti minori stranieri». G.S.

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