Idrovolante trascinato dalla corrente va a sbattere contro la casa galleggiante della Battellieri Colombo
PAVIA. I due idrovolanti che planavano in Ticino avrebbero dovuto dare un tocco di spettacolo in più al settimo trofeo di voga organizzato come sempre dalla Battellieri Colombo.
Contro il barcone
Ma il primo, trascinato dalla corrente molto forte, è andato a sbattere contro il barcone della Battellieri Colombo (non dell’Imbarcadero come erroneamente scritto sull’edizione cartacea della Provincia pavese, ndr) e la co-pilota, una donna di Bergamo di 51 anni, è rimasta ferita. Ha riportato la frattura esposta della gamba sinistra ed è stata soccorsa dal personale del 118. L’idrovolante si è girato su se stesso e per poco non è affondato. E’ stato recuperato ma i danni ad un’ala sono elevati: da una prima stima ammontano a circa diecimila euro.
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L’incidente è avvenuto ieri pomeriggio poco dopo mezzogiorno. Il trofeo di voga era terminato ma lo spettacolo ancora no: due idrovolanti dell’aviazione marittima italiana partiti dall’aeroporto di Cizzago, in provincia di Brescia, dovevano infatti ammarare in Ticino davanti a numerosi spettatori. Il primo, Savannah S quello con la donna ferita a bordo, è planato vicino alla boa e doveva essere ancorato. Il pilota una volta sull’acqua ha spento il motore ed è sceso ma sembra che, per la corrente troppo forte, abbia fallito l’aggancio alla boa. Il velivolo si è girato su se stesso è stato trascinato dalla corrente ed è finito contro la casa galleggiante della Battellierei Colombo. L’impatto ha distrutto un’ala. La moglie co-pilota è uscita per salire sul battello ma la corrente del Ticino ha provocato un nuovo spostamento e una gamba della donna è rimasta tra l’idrovolante e il barcone. Il pilota, invece, non ha riportato danni particolari e non è stato accompagnato in ospedale.
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La ferita è stata subito soccorsa e i responsabili della Battellieri Colombo non hanno perso tempo ed hanno chiesto l’intervento del personale del 118: la centrale operativa ha inviato sul posto automedica e ambulanza. La 51enne bergamasca a è stata sottoposta alle prime cure in ambulanza ed è stata poi trasportata al pronto soccorso dell’ospedale San Matteo. Gli esami hanno rilevato la frattura esposta della gamba sinistra. E’ stata medicata e tenuta in osservazione. L’idrovolante è stato poi recuperato dalle barche della Battellieri e trasportato a riva.
I danni sono quindi rilevanti soprattutto all’ala che si è schiantata contro il battello della casa galleggiante. Il velivolo non è affondato per miracolo: si è infatti girato in tempo.
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Il secondo idrovolante
Il pilota del secondo idrovolante (Il Cavallino) aveva già eseguito l’ammaraggio sulle acque del Ticino ma ha assistito all’incidente e ha preferito non rischiare di fare la stessa fine. Si è alzato di nuovo in volo e ha fatto rientro all’aeroporto di Cizzago.
Sulla dinamica dell’incidente è stata aperta un’inchiesta ma sembra che non ci siano responsabilità particolari e i danni sono solamente all’idrovolante Savannah S.
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Il presidente della Battellieri Colombo
La tragedia sfiorata attorno a mezzogiorno di ieri sul Ticino ha lasciato l’amaro in bocca al presidente della Battellieri Colombo. «Sono veramente dispiaciuto perché la manifestazione avrebbe potuto essere il massimo con la presenza dei due idrovolanti – spiega un avvilito Guido Corsato – mi spiace per l’incidente e soprattutto perché chi ne ha fatto le spese è stata la moglie del pilota. L’avvocato Re, che ha fatto da trait d’union con l’aviazione militare, è venuto subito a verificare quanto è accaduto».
Dal canto suo Alessandro Bacciocchi, presidente del Club Vogatori Pavesi, presente in barca sul fiume aggiunge: «Noi eravamo presenti sul fiume per cercare di aiutarlo nell’ormeggio – spiega Bacciocchi – quando il pilota è arrivato nei pressi della boa ha spento il motore per cercare di ormeggiarsi da solo, l’idrovolante non era perfettamente in linea con la corrente e si è girato. A quel punto non c’è più stato nulla da fare, se non limitare i danni».
La corrente di ieri sul Ticino era veramente accentuata. «Nella notte fra sabato e domenica la corrente è diventata più forte – aggiunge Bacciocchi – perché era cambiata e aumentata alla svelta, lo avevo notato anche durante le gare». Si parla di un danno dell’idrovolante attorno ai 10.000 euro. «Questi mezzi non sono atti a navigare in acque con correnti forti – spiega Gaetano Rizza –. Il pilota è sceso dalla cabina perché il copilota non era probabilmente in grado di farlo e a quel punto il mezzo era ingovernabile». —