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Eletti in Consiglio a Pavia a 22 anni: «Saremo la voce dei giovani»

Pavia. Tommaso Bernini di Azione e Matteo Chiù di Fratelli d’Italia, classe 2001, sono i più giovani eletti in consiglio comunale a Pavia alle elezioni dell’8 e 9 giugno. Non i più giovani della storia del consiglio comunale, il record resta a Matteo Mognaschi che nel 2009 aveva 22 anni appena compiuti. I due neo consiglieri hanno entrambi 22 anni, ne faranno 23 a fine 2024 e, anche se su banchi opposti - uno in maggioranza, l’altro all’opposizione - hanno ben chiara la loro missione: rappresentare nel luogo in cui si decide molto sulla vita della città gli oltre 30mila studenti che vivono la città. Universitari, specializzandi, ma anche studenti delle superiori. Insomma, una rappresentanza generazionale, oltre che strettamente politica.

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Consulta giovanile e “movida”

Sono d’accordo sul fatto che «serve una consulta giovanile per rendere strutturale l’ascolto dei più giovani da parte dell’amministrazione» e non solo una bandiera elettorale, d’accordo sull’importanza di creare e curare spazi per lo sport e la cultura e sul fatto che la città e i suoi residenti, compresi quelli del centro storico, debbano in qualche modo fare pace con il fatto che i ragazzi e le ragazze, a Pavia, esistono, sono tanti e hanno diritto di vivere la città. I due, però, sono divisi sulle possibili soluzioni dell’eterno conflitto tra residenti e studenti nelle sere estive: per Bernini occorre rendere più viva la città prima di mezzanotte, con un’offerta che vada oltre il solo alcol in centro ed esplori l’arte, la cultura, lo sport, insomma, «cambiare le forme della movida», parola che odiano entrambi. Per Chiù occorre anche “delocalizzare”, ovvero fare in modo che piazza della Vittoria, o il centro storico, non siano l’unico posto in cui passare le serate, ricordando però che, se i ragazzi se ne vanno a diverstirsi fuori Pavia, i locali chiudono, «ed è anche una questione economica spesso dimenticata».

Perchè candidarsi a vent’anni

Entrambi hanno collezionato preferenze: 153 Chiù, 175 Bernini. Quest’ultimo, segretario provinciale di Azione, originario di Borgo Priolo e pavese d’adozione, si è laureato da poco in amministrazione pubblica e sta facendo la magistrale. «Pavia è la città che ho scelto - spiega Bernini - ha un enorme potenziale soprattutto per i giovani, partendo da loro. In questi anni, però, si è spenta. Non è tutta colpa all’amministrazione uscente, ma non è utile lamentarsi senza fare nulla: con la mia candidatura abbiamo voluto dare un segnale a questi 30.000 studenti, farli sentire protagonisti e dimostrare che si può fare qualcosa». A partire dagli spazi di aggregazione, sfruttando «il mercato ipogeo dove si potrebbero fare tante cose, i campi sportivi in disuso come quello alla Scala», perché aggregazione e sport «sono anche coesione».

Chiù, dal canto suo, ha praticamente partecipato a ogni competizione elettorale possibile: rappresentante d’istituto al Copernico, consulta provinciale degli studenti, fondatore della nuova Azione universitaria e presidente provinciale di Gioventù nazionale. Lavora in Regione per il gruppo di Fratelli d’Italia: «L’obiettivo della squadra era portare in consiglio qualcuno che potesse rappresentare le istanze dei giovani che vivono Pavia e che fino a lunedì non avevano una rappresentanza che ne portasse problematiche e proposte all’interno delle istituzioni. È fondamentale anche avere un collega in maggioranza che possa fare lo stesso: Pavia è una città universitaria ed è fondamentale non fare scappare i ragazzi verso le altre città, ma dare loro spazi e ascolto». —

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