Conferenza stampa integrale di presentazione nuovo mister Matteo Andreoletti:
Conferenza Stampa di presentazione del nuovo Mister Matteo Andreoletti, accompagnato dal Consigliere con delega alla comunicazione e relazioni esterne Gianni Potti e il direttore sportivo Massimiliano Mirabelli:
Consigliere con delega alla comunicazione e relazioni esterne Gianni Potti: “Siamo qui a presentare Mister Matteo Andreoletti. E’ un tecnico giovanissimo, del 1989, ma non fatevi ingannare dalla carta d’identità, stiamo parlando di un mister di grande carattere che abbiamo già avuto modo di trovarlo come avversario, ma questo ve lo racconterà lui… Se non erro hai già vinto qui all’Euganeo in Coppa Italia con il Seregno ai rigori, oltre a batterci con la Pro Sesto due stagioni fa… In bocca al lupo mister. A te la parola!”
Mister Matteo Andreoletti: “Ho tanta voglia e tanto entusiasmo. Una scommessa? Sono orgoglioso di essere qui, dal primo luglio inizia un’avventura, è che un momento importantissimo e sono pronto a cominciare. Benevento? sono stati sei mesi bellissimi. Era una piazza depressa per i risultati di queste ultime stagioni, non ero abituato a una realtà del genere, ma credo di essere migliorato come allenatore. Ho fatto 30 punti, sembra tutto nero ma non lo è stato, ci siamo giocati il primo posto in uno scontro diretto. Credo che non sarei l’allenatore del Padova se non avessi fatto quell’esperienza. Un esonero ti da tanta carica, ho tanta voglia di ripartire. Accordo biennale? Non è stata una mia richiesta, è stata una sinergia, non è questo il motivo che mi ha spinto ad accettare questo accordo, io guardo a corto raggio, ma questo elemento da fiducia. Sono stato molto fortunato perché ho avuto parecchie richieste, ma all’altezza della proposta del Padova non ne erano arrivate. Quando ti chiama il Padova c’è da prendere la macchina e venire a firmare subito. Cosa pensa di avere più degli altri allenatori? Non mi permetto di giudicare il lavoro dei miei colleghi, so cosa posso portare io: una voglia matta, entusiasmo e voglia di misurarmi con questa realtà. So che la piazza è esigente, io ho ben chiaro cosa voglio fare e dove voglio arrivare, non mi aspetto favoritismi, dovrò meritarmi giorno per giorno l’essere allenatore del Padova. Per migliorare il piazzamento dell’anno scorso ci sono molti aspetti da migliorare, ci sono mini-miglioramenti, ma partiamo da tante certezze, ci son delle situazioni importanti, è una squadra arrivata 2°, con la miglior difesa del campionato. Possiamo e dobbiamo essere più efficaci nel possesso palla, ma dipende dallo stile di gioco, essere una squadra più determinata nei momenti decisivi. Integrare o stravolgere? E’ molto complicato migliorare questa squadra, c’è il rischio di stravolgere o toccare qualche ingranaggio. Ho chiesto di lavorare nei 15 giorni di ritiro con tutti i giocatori sotto contratto, un conto è vederli in video, un conto è vederli in campo. Per inserire giocatori senza sbagliare devo conoscere la squadra anche a livello di personalità, una volta scesi dal ritiro faremo le giuste valutazioni. Non mi piacciono le etichette, a me piace arrivare alla vittoria in maniera organizzata, mi piace condividere l’idea di calcio, mi piace il dominio del gioco, aver caratteristiche chiare, riempiendo lo spazio puoi fare un calcio propositivo. Un aspetto fondamentale è la ri-agressione, la riconquista palla, una squadra organizzata a livello difensivo. Ripartiamo dagli aspetti difensivi con parte dello staff che già c’era come Cincione e Zancopè. Richieste precise su qualche innesto? La richiesta è stata di aver la possibilità di valutare tutti i giocatori sul campo, avremo una difesa a tre, abbiamo quinti di qualità di gamba, una difesa a quattro penalizzerebbe troppo i giocatori che abbiamo. Questa rosa garantisce una vasta gamma di scelte, mi piacerebbe dare imprevedibilità.
Credo che l’obiettivo più grande da pormi è quello di rendere orgogliosa la mia società ed i miei tifosi, non solo pensare al risultato, ma svegliarsi ogni mattina dimostrando di meritarsi questa maglia. Mi piace il dominio dal punto di vista fisico, della corsa, essere uniti, migliorare il piazzamento da soli è difficile, bisogna essere degni di portare più gente allo stadio. Dobbiamo utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per avvicinare il territorio ed il pubblico. La Serie C non si vince con le vecchie glorie, serve bava alla bocca e questo è un aspetto che ha influito sulla mia scelta: vincere il campionato può cambiare la vita, la Serie C viene vinta da squadre che vanno a 300 all’ora, squadre che hanno fame.
Lo staff? Pierluca Cincione sarà il mio secondo, verrà con me Andrea Molteni preparatore atletico, coadiuvato da Matteo Zambello, confermato Adriano Zancopè, più il match analist Salvatore DeMauro.
La mia carriera? Mi son sempre sentito allenatore, mi son sempre relazionato con gli allenatori e con i giocatori con questo piglio, vengo dal settore giovanile dell’Atalanta. Mi sono ritirato a 23 anni, era il momento giusto, quando ti senti pronto per quella strada e la devi prendere. Quando senti determinate emozioni in quello che fai sai che hai ragione”.
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