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Il 15 settembre riaprirà la Sinagoga di Gorizia: lavori finiti a luglio

GORIZIA. La Sinagoga, per troppo tempo chiusa sollevando proteste e perplessità, diventerà elemento di attrazione per la Capitale europea della cultura. I lavori sono in corso e si concluderanno a fine luglio. «L’obiettivo è di riuscire a riaprirla a metà settembre, considerando che dobbiamo mettere a punto organizzazione e allestimenti. Tutto sta andando avanti nel migliore dei modi», scandisce l’assessore comunale alla Cultura, Fabrizio Oreti.

L’edificio, ubicato in via Ascoli 19, è di proprietà del Comune e l’ente, attraverso una determina appena affissa all’albo pretorio, ha proceduto con l’affidamento diretto del servizio di progettazione di fattibilità tecnica e economica, della progettazione esecutiva e della direzione dei lavori a favore dell’architetto Paolo Volpi Ghirardini.

La Regione ha riconosciuto al Comune stesso un finanziamento di 250.000 per sostenere la realizzazione degli interventi di manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo, ampliamento e ristrutturazione edilizia, rinnovo di allestimenti e acquisto di attrezzature per il Museo denominato “Sinagoga di Gorizia – La Gerusalemme sull’Isonzo”.

L’intervento, lo si apprende dalla stessa determina, è «sotteso all’adeguamento normativo in materia sicurezza impiantistica ed antincendio oltre che di accessibilità dell’edificio: opere ritenute di somma urgenza e improcrastinabili, vista l’importanza e la valenza di tale edificio nell’ambito dei percorsi culturali cittadini e transfrontalieri dedicati alla presenza della comunità ebraica sul territorio». Percorsi che devono essere parte privilegiata della ricca offerta turistica di Go!2025.

«Entro fine luglio - prosegue Oreti - saranno completati i lavori riguardanti l’impianto anti-intrusione, elettrico, climatizzazione al pianoterra. Subito dopo, verranno effettuati interventi al tetto, sulle facciate e sui serramenti. La Sinagoga, che è la più antica della regione risalendo al 1756, sarà pronta in tempo per Go!2025 e sarà, indiscutibilmente, una delle attrattive anche dopo la Capitale. Proprio per questo, abbiamo optato per un intervento più complesso di una semplice operazione di stucco e pittura. Questo edificio e l’ex ghetto ebraico rappresentano uno dei siti di maggior interesse storico e turistico del territorio e faranno parte di un percorso turistico che stiamo rielaborando, includendo anche il cimitero ebraico di Val di Rose in Slovenia insieme ai volontari dell’associazione Amici di Israele».

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L’intervento ha visto la sua partenza nell’area esterna, lavorando sui parcheggi e sul verde per poi concentrarsi anche sulla struttura per consentirne la sua riapertura. L’obiettivo è quello di sistemare tutta la zona che ospita lo storico tempio. Interessante anche il progetto, dicevamo, per la sistemazione del verde, sia del giardino dedicato a Bruno Farber, il piccolo di soli tre mesi e 19 giorni deportato e ucciso ad Auschwitz, sia del parcheggio e dei terrazzamenti dietro la Sinagoga, la cui riqualificazione permetterà di mettere a disposizione una più ampia area di sosta ma anche di rendere piacevole uno spazio oggi degradato.

Saranno piantate nuove essenze arboree, verrà sostituita la pavimentazione e collocate delle cordonate. Inoltre, dovrà essere stabilizzato il muro di sostegno del secondo terrazzamento e, successivamente, si installerà una ringhiera dello stesso tipo di quella già esistente lungo l’accesso del giardino Farber. Non meno importanti la pulizia delle mura dalle piante infestanti e la sistemazione della scalinata d’accesso al terrazzamento intercluso di casa Ascoli.

«È nostro intento - conclude Oreti - riavvicinare il territorio regionale e la Slovenia a questo percorso transfrontaliero anche attraverso visite guidate che andremo a promuovere per la Capitale europea della cultura». —

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