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Da tempio della movida a vineria e locale gourmet: la svolta del Fiocco d’Oro a Sagrado

Da tempio della movida a vineria e locale gourmet: la svolta del Fiocco d’Oro a Sagrado

foto da Quotidiani locali

SAGRADO. Ha fatto la storia della movida nell’Isontino. E, risorto più volte dalle proprie ceneri, è pronto per una nuova avventura. Stiamo parlando del “Fiocco d’Oro” , un locale quasi leggendario di una Sagrado che, quanto a locali, ha sempre saputo – e sa tuttora – difendersi.

Aperto sin dagli anni’ 70, aveva raggiunto l’apice fra gli’80 e i ’90 grazie anche alla posizione nevralgica che lo rendeva un punto di incontro obbligato per le “notti brave” di tutti i giovani della Bisiacaria come della Destra Isonzo. Il “Fiocco” aveva poi vissuto una nuova era dagli anni Duemila. Cambiando incarnazione diverse volte, pur con buonissimi successi: Lowenkeller, Locanda dello Sbilf, Golden Bow. Poi una lunga cesura.

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A credere nel rilancio del locale come trattoria e birreria, immersa nel verde in largo Castelvecchio, poco dopo il sottopasso della stazione ferroviaria, i tre soci triestini della Mamial. Importante l’investimento per la ristrutturazione. La direzione è affidata a un volto noto della ristorazione, Massimiliano Comuzzi, “Max de Foian”, una lunga esperienza fra la Germania e diversi locali isontini (su tutti le ex Casate), più recentemente alle Antiche Terme di Grado. Comuzzi con i suoi 7 collaboratori punta su ristorazione di qualità e tradizione – primi, grill, selvaggina, pesce – che sulla sua più recente specializzazione: i panini gourmet.

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Ma il nuovo “Fiocco”, due piani e 150 coperti, vuole essere anche enoteca e birreria di livello. La vineria al secondo piano può essere utilizzata sia come sala degustazioni – in collaborazione con le cantine del territorio – sia sede di feste e riunioni private. Ricca la selezione di birre: per gli amanti del luppolo, cinque vie alla spina e una ampia scelta a rotazione di “bionde” , scure e ambrate in bottiglia e barattolo, in collaborazione coi birrifici top del Nord Italia.

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«Ci siamo innamorati del potenziale del Fiocco: la posizione, la location vicina anche a flussi turistici della Grande Guerra», spiega Comuzzi, che sogna un Oktoberfest di 15 giorni con tanto di orchestre tipiche bavaresi. Dopo alcuni mesi di test, il locale è entrata a regime con l’inaugurazione dell’ampia area esterna.

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