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Usa 2024, Biden vs Trump: il primo dibattito fra un presidente e un ex è destinato a fare la storia

Usa 2024, Biden vs Trump: il primo dibattito fra un presidente e un ex è destinato a fare la storia

Joe Biden è rintanato a Camp David con i suoi più stretti collaboratori in veste di sparring partner fittizi, per prepararsi al dibattito tv con Donald Trump. L’ex presidente invece, ha adottato un approccio “alla Boris”, diciamo più informale rispetto al passato, quando l’ex alleato Chris Christie ebbe i ruoli dei rivali Hillary Clinton nel […]

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Joe Biden è rintanato a Camp David con i suoi più stretti collaboratori in veste di sparring partner fittizi, per prepararsi al dibattito tv con Donald Trump. L’ex presidente invece, ha adottato un approccio “alla Boris”, diciamo più informale rispetto al passato, quando l’ex alleato Chris Christie ebbe i ruoli dei rivali Hillary Clinton nel 2016 e Biden nel 2020. Donald non parteciperà a un dibattito simulato, continua nella campagna elettorale.

Trump si fida delle sue capacità verbali (anche se – come Biden – fa strafalcioni clamorosi, sbaglia nomi, farfuglia). L’uomo dai capelli arancioni è sicuro di essersi rodato in oltre un anno di comizi e interviste ai media; sa quali argomenti forti, da populista e sovranista, convincono gli americani. Nel confronto politico più importante degli ultimi decenni, improvviserà.

I due sono destinati in effetti a fare la storia, nel primo dibattito tra un presidente in carica e un ex presidente. Organizzato dalla Cnn ad Atlanta per le 21:00 locali giovedì 27 giugno, con il lancio di una moneta il team Biden ha scelto la posizione del podio di destra, mentre a Trump spetterà l’ultima parola per le conclusioni finali.

Per noi, in Italia e in Europa, è probabile che lo show confermi la profonda crisi che attanaglia la politica Usa. Brutta campagna elettorale, clima invelenito, e protagonisti i due candidati più anziani di sempre impegnati alla conquista della Casa Bianca. In due hanno 159 anni (Biden 81, Trump 78), gli elettori sono scettici su età e lucidità mentale di entrambi, la gente si chiede come sia possibile che l’America non riesca ad esprimere leader più accattivanti, visionari, preparati. Ma tant’è, dipendiamo da Joe o da Donald.

Finora, i sondaggi hanno mostrato che i risultati del rematch del 2020 potrebbero essere stretti, un pari statistico, con una fetta notevole dell’elettorato ancora indecisa a poco più di quattro mesi dal voto del 5 novembre. C’è però una novità. Trump – di cui molti opinionisti anche di sinistra prevedono una vittoria – per la prima volta in tre diversi sondaggi nazionali è indietro, Biden lo ha sorpassato. L’allarme più sonoro viene dalla ‘trumpiana’ Fox News che in un sondaggio condotto tra il 14 e il 17 giugno dà Biden in vantaggio rispetto a Trump con il 50% dei voti contro il 48% dell’ex presidente. Tre punti in più rispetto a maggio, quando Donald era avanti di un punto.

Su Truth Social, l’ex presidente si è infuriato: “L’ultimo sondaggio di Fox News è TRASH! Hanno utilizzato un campione di elettori parziale e di tendenza democratica, intervistando più elettori di Biden 2020 che elettori di Trump 2020 per distorcere i risultati a favore di Crooked Joe. Sono in testa alla GRANDE praticamente in ogni altro sondaggio, anche in tutti i principali stati teatro di battaglia, come il Wisconsin, e in Pennsylvania”.

È furioso, Trump, per il fatto che il sondaggio Fox (la tv che lo portò alla vittoria nel 2016) descrive in dettaglio il mood della nazione, parla della ‘pancia’ degli americani. La questione più importante oggi per gli elettori è “il futuro della democrazia americana”, con l’economia al secondo posto, seguita da “stabilità e normalità”, l’assistenza sanitaria e l’immigrazione al quinto posto. Tutti cavalli di battaglia dei democratici.

“La questione numero uno in questo Paese non è proteggere la democrazia”, ha sbraitato sul suo social l’ex presidente (sotto processo per aver cercato di invalidare le ultime elezioni, senza parlare del minigolpe del 6 gennaio 2021 con l’assalto a Capitol Hill, o dei quattro diversi processi a livello federale e statale – in uno già condannato – o della condanna per stupro). “Altro che democrazia”, ha scritto Trump. “È INFLAZIONE e IMMIGRAZIONE! Se si tratta di proteggere la democrazia, Trump è la scelta migliore, perché il disonesto Joe Biden è la più grande minaccia alla democrazia nella storia, con il suo confine ‘aperto’ e l’arma del nostro sistema giudiziario contro il suo avversario politico, ME! I sondaggi di Fox News non hanno mai trattato me, o MAGA, in modo equo! Non preoccupatevi, VINCEREMO!!!”

Ma torniamo al dibattito. Con rigide limitazioni sui tempi di parola, il divieto di leggere da appunti preparati, senza pubblico a fare il tifo, Biden e Trump dovranno rispondere per 90 minuti a domande difficili poste da Jake Tapper and Dana Bash della Cnn, in un format che li porterà fuori dalla loro zona di comfort.

Biden cercherà di convincere gli elettori che Trump è un pericolo per la democrazia ed è asservito ai ricchi sponsor che gli scrivono assegni milionari (l’ultimo: 50 milioni di dollari da Timothy Mellon, famiglia di banchieri e industriali). Dirà poi che lo sfidante è un estremista, su molte questioni, a cominciare dall’aborto, e lo attaccherà ad alzo zero, incluso il suo ruolo nell’assalto al Congresso. Biden vuole insomma che gli americani lo percepiscano come leader saggio, stabile e affidabile, in contrasto con la divisività e il caos dell’altro.

Il repubblicano cercherà invece di persuadere i telespettatori che solo lui può risolvere i problemi economici dell’America, può fermare l’immigrazione selvaggia, frenare l’inflazione. E saprebbe come gestire le crisi di “un mondo in fiamme”. Se tornasse alla Casa Bianca – dirà – in poche settimane chiuderebbe il conflitto tra Israele e Hamas e l’invasione russa dell’Ucraina (slogan, ovvio, la geopolitica è un po’ più complicata).

Una delle regole del dibattito che potrebbe rivelarsi di ostacolo per Trump: i microfoni saranno disattivati tranne quando sarà il turno per ciascun candidato di parlare. Donald non potrà interrompere. Non potrà fare battute su Hunter Biden condannato per possesso di arma da fuoco. Non potrà dire Sleepy Joe o Crooked Joe. Biden apparirà più presidenziale. Ma – ecco il punto – sapranno, i medici della Casa Bianca, tener su il presidente reattivo e lucido per un’ora e mezza di seguito? Riuscirà l’ottuagenario Commander in Chief a convincere la maggioranza degli americani che un anziano può guidare la superpotenza n.1 al mondo? Comunque vada, a me l’alternativa fa venire i brividi.

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