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Le cento migliori imprese della Bassa Padovana. I tesori nascosti di un’area senza big

Le cento migliori imprese della Bassa Padovana. I tesori nascosti di un’area senza big

foto da Quotidiani locali

Se c’è un’area dove un’iniziativa come Best Performer appare ancor più meritoria, questa è la Bassa Padovana. In un Veneto che ha costruito parte della propria fortuna industriale sulle reti di imprese e in particolare sulle filiere, un territorio come la Bassa non è dei più facili per veder sviluppato questo modello.

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La densità abitativa minore rispetto ad altre zone della regione, la vocazione agricola, i Colli Euganei con le loro meraviglie naturalistiche, che finiscono per allontanare i centri abitati l’uno dall’altro, sono tutti elementi che probabilmente non hanno favorito una crescita dimensionale delle imprese simile a quella che si è vista altrove.

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Una riprova arriva dai dati elaborati per l’evento che si è tenuto martedì 25 giugno a Lozzo Atestino, per celebrare e ascoltare le voci delle cento migliori imprese del territorio, organizzato dal Gruppo Nord Est Multimedia – che pubblica il Mattino di Padova e altri cinque quotidiani del Nord Est – e da ItalyPost.

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In un territorio molto vasto, idealmente compreso tra Due Carrare, Montagnana e l’area di Monselice e di Este, si possono contare ben 16 mila aziende. Le società di capitali, le più grandicelle fra queste, sono meno numerose ma comunque, tutte insieme, sono in grado di generare ben 7 miliardi di fatturato.

Ebbene, qui c’è il punto: di questa cifra le cento Best Performer, ovvero le imprese selezionate perché sono in grado di rispettare parametri d’eccellenza in termini di crescita, di redditività e con un indebitamento contenuto, producono una quota di fatturato molto modesta, appena 2,5 miliardi. Perché?

Il motivo sono proprio le ridotte dimensioni delle maggiori aziende fra le cento Best.

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Ce ne sono soltanto due con un fatturato che supera i duecento milioni (i dati sono relativi al 2022, l’ultimo anno per il quale sono disponibili tutti i bilanci): la De Angeli Prodotti Holding di Bagnoli di Sopra, che con i suoi conduttori per l’elettricità si trova al centro di una delle grandi transizioni industriali del momento, quella verso la decarbonizzazione, e la Tresoldi Metalli di Pozzonovo, faro di un comparto della lavorazione dei metalli che nel territorio conta numerose realtà.

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Per fare un confronto, nel ben più piccolo territorio attorno a Castelfranco Veneto, dove nei giorni passati si è svolta la tappa della Castellana del tour Best Performer, le imprese sono complessivamente meno numerose, appena 10.100.

Tutte insieme generano però un fatturato di 7,4 miliardi, maggiore di quelle della Bassa e, soprattutto, le cento maggiori arrivano nel complesso a 3,5 miliardi di ricavi, uno in più delle cento Best Performer della Bassa.

Ancora più penalizzante il paragone con un altro dei distretti analizzati, l’Opitergino Mottense, dove le cento migliori arrivano a un fatturato di 4,6 miliardi: un’enormità, rispetto alla Bassa.

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Ecco perché l’evento Best Performer che si è svolto a Lozzo è stato particolarmente interessante. Anche se le dimensioni nelle imprese non sono tutto, oggi farsi conoscere al pubblico è un fattore che può risultare decisivo da molti punti di vista, ad esempio nell’attirare quei lavoratori qualificati di cui tutti hanno bisogno e che le aziende che lavorano in conto terzi, o non hanno un marchio noto, faticano ancor più a trovare.

Tuttavia, anche senza big, la varietà e la vivacità del tessuto imprenditoriale sono caratteristiche positive della Bassa.

«Questo è un territorio sempre effervescente, ricco di imprese che investono e hanno voglia di crescere», ha detto Mauro Giuriolo, presidente di Banca Adria Colli Euganei, nei saluti d’apertura dell’evento che si è tenuto nella sala convegni dell’istituto, a Lozzo. La graduatoria delle cento migliori imprese del territorio, che il Mattino ha pubblicato domenica (e che è disponibile sul sito web), mostra che dopo le primissime ci sono tante altre aziende che si sono dimostrate capaci di crescere in maniera significativa, come la Tmb di Monselice, specializzata in componenti in alluminio, la Mta di Conselve, che opera nelle apparecchiature per la refrigerazione industriale, la Sweden & Martina di Due Carrare, piccolo gigante nel mondo dei prodotti per l’odontoiatria.

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E poi le imprese che sono salite sul palco dell’evento, organizzato con la partnership di Banca Adria Colli Euganei, Camera di Commercio di Padova - intervenuta con Massimo Bressan, componente della Giunta - e Manager a Tempo, hanno interessato il pubblico con le loro storie, votate all’innovazione in settori che possono essere tradizionali ma che, nella Bassa, danno lavoro e prospettive a moltissime persone. «Tante belle storie, che fanno ben sperare, perché ora è importante raggiungere dimensioni maggiori, evitando gli errori del passato», ha osservato Marco Zampieri, fondatore di Manager a Tempo.

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