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Il pugno al volto e le gravi lesioni craniche: l’autopsia chiarisce come è morto Shimpei Tominaga

Il pugno al volto e le gravi lesioni craniche: l’autopsia chiarisce come è morto Shimpei Tominaga

L'esame condotto dal medico legale Carlo Moreschi ha confermato le prime conclusioni dopo l'ispezione cadaverica. L’avvocato difensore di due degli aggressori: «Non sono fuggiti perché si sono resi conto delle conseguenze, completamente non immaginabili»

UDINE. Un violento pugno in faccia e poi la caduta fatale. Sono state alcune lesioni cranio-encefaliche alla base cranica a uccidere Shimpei Tominaga, l’imprenditore giapponese di 56 anni, che, sabato scorso, in via Pelliccerie, a Udine, è stato colpito da un pugno ed è caduto a terra battendo violentemente la testa.

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L’uomo è morto all’ospedale Santa Maria della Misericordia dopo quattro giorni di agonia. L'autopsia condotta nella mattinata di venerdì 28 giugno dal medico legale Carlo Moreschi ha confermato le prime conclusioni dopo l'ispezione cadaverica.

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All'esame ha partecipato anche il medico legale Lorenzo Ventre, consulente dell'avvocato Alberto Tedeschi, incaricato dalla famiglia Tominaga. «Oltre ad assistere le persone offese come prossimi congiunti – spiega Tedeschi – sono incaricato di seguire direttamente le indagini per ricostruire la dinamica dei fatti che hanno preceduto l’aggressione del signor Tominaga.

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In particolare è fondamentale la ricerca di tutte le immagini delle telecamere presenti nell’area antistante il locale dove sarebbe avvenuta l’aggressione da parte dei tre soggetti italiani ai danni dei due cittadini ucraini i quali, per sottrarsi al pestaggio, si sono rifugiati all’interno del locale, inseguiti dai tre italiani.

Tale ricostruzione sarà fondamentale ai fini della formulazione del capo d’accusa di omicidio preterintenzionale in termini concorsuali».

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Proprio la visione dei filmati delle telecamere di videosorveglianza, interne ed esterne, saranno determinanti per ricostruire l’accaduto. «Dovremo analizzare in maniera molto specifica e concreta – le parole dell’avvocato Tino Maccarrone, difensore di Samuele Battistella, il diciannovenne di Mareno di Piave che ha sferrato il violento pugno che ha colpito Tominaga, e del suo coetaneo Daniele Wedam, residente a Conegliano – i filmati per chiarire ogni aspetto della vicenda, in quanto anche i particolari potrebbero assumere particolare valore giudiziario. I ragazzi, va sottolineato, non sono fuggiti e sono particolarmente prostrati perché si sono resi conto che da quanto accaduto sono derivate delle conseguenze completamente non immaginabili. La prossima settimana andrò a trovarli nuovamente dopo aver visto i video».

L’avvocato Guido Galletti, che difende il terzo ragazzo italiano coinvolto nel pestaggio, il ventunenne Abd Allah Djouamaa di Conegliano, annuncia che presenterà istanza al Tribunale del Riesame nei primi giorni della prossima settimana al fine di ottenere gli arresti domiciliari. «La prossima settimana – anticipa Galletti – depositerò un’istanza al Tribunale del Riesame per far rivalutare la proporzionalità della misura cautelare applicata dal gip di Udine.

Bisognerà capire quali saranno le prossime valutazioni che il pubblico ministero vorrà adottare sotto il profilo della qualificazione giudiziaria delle singole responsabilità. Per quanto concerne la posizione del mio assistito – conclude il legale – mi riservo di valutare la possibilità di proporre un accertamento in merito alla sua capacità di intendere e di volere visto che si tratta di un soggetto caratterizzato da pregresse e certificate fragilità comportamentali».

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