Joe Biden, il Nyt insiste sul passo indietro: “E’ il miglior servizio che può rendere agli Usa”. Rubio: “Pericoloso per la sicurezza del Paese”
Prima l’editoriale di Thomas L. Friedman, suo grande amico e tra i più quotati commentatori della politica d’oltreoceano. Ora la richiesta diretta del comitato editoriale. In 24 ore il New York Times prende due volte posizione e chiede a Joe Biden di fare un passo indietro dopo le evidenti difficoltà mostrate dal candidato del Partito democratico nel primo faccia a faccia in diretta tv con l’ex presidente Donald Trump in vista delle elezioni di novembre.
Biden, 81 anni, “ha dichiarato di essere il candidato con le migliori possibilità di affrontare questa minaccia di tirannia e sconfiggerla. La sua argomentazione si basa in gran parte sul fatto che ha battuto Trump nel 2020 – si legge nel contributo del comitato editoriale dal titolo “Per servire il suo Paese il presidente Biden dovrebbe lasciare la corsa” – Questo non è più un motivo sufficiente per cui Biden dovrebbe essere il candidato democratico di quest’anno”.
Giovedì sera il presidente “ha faticato a spiegare cosa avrebbe realizzato in un secondo mandato – prosegue l’editoriale rilanciato dai media americani nel pieno del dibattito aperto dal faccia a faccia di due giorni fa – Ha faticato a rispondere alle provocazioni di Trump. Ha faticato a ritenere Trump responsabile delle sue bugie, dei suoi fallimenti e dei suoi piani agghiaccianti. Più di una volta ha faticato ad arrivare alla fine di una frase”. E “non c’è ragione per il partito di rischiare la stabilità e la sicurezza del Paese costringendo gli elettori a scegliere tra le carenze di Trump e quelle di Biden”. Così, secondo il quotidiano, sospendere la campagna elettorale sarebbe “il miglior servizio che Biden possa rendere a un Paese che ha servito nobilmente per così tanto tempo”.
Un passo indietro chiesto anche dal fronte repubblicano. “Non voglio essere crudele sul piano umano – dice in un’intervista a La Repubblica il senatore della Florida Marco Rubio, tra i favoriti alla carica di vice presidente con Trump -, ma quello che abbiamo visto nel dibattito da parte del presidente Biden è triste e pericoloso. Rappresenta un rischio immediato per il paese, perché lo hanno visto anche i nostri rivali”.
“Il presidente ha confermato i timori degli ultimi tempi, non solo sulla capacità di candidarsi e restare alla Casa Bianca per altri quattro anni, ma anche di continuare a guidare il paese fino alla fine del suo mandato – prosegue Rubio – Il dibattito è stato seguito anche a Pechino, Mosca, Teheran. Quando i nostri avversari si convincono che il presidente è in difficoltà, diventa un problema per la sicurezza dell’America”. Se Biden va sostituito o meno “deve deciderlo lui, ma è molto difficile”. “Il voto alla fine sarà sulle questioni di sostanza – ha aggiunto il membro del Grand Old Party -. Gli elettori potranno comparare la presidenza Biden con quella di Trump, e stabilire se stavano meglio, erano più sicuri e più ricchi con la prima o la seconda”.
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