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A Rivarolo arriva Rete Dafne in aiuto alle vittime di reato

RIVAROLO CANAVESE

Un aiuto concreto alle vittime di reato al Centro famiglie di Rivarolo Canavese con il nuovo sportello di Rete Dafne, la onlus che opera come luogo di accoglienza e ascolto. L’inaugurazione si è svolta ieri, venerdì 28, in via Meaglia 6, dove lo sportello, già operativo, ha sede. C’erano il sindaco Martino Zucco Chinà, la vicesindaca Marina Vittone, la consigliera alle Politiche sociali Giuliana Paglia, il Ciss38, la Cooperativa Andirivieni, il tribunale di Ivrea, rappresentato dal presidente vicario Alessandro Scialabba, e il presidente di Rete Dafne Marcello Maddalena.

Rete Dafne fonda la propria attività sulla Direttiva Ue 2012/29 che garantisce “norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato” e sull’esplicita richiesta agli stati membri di garantire alla vittima di reato l’accesso a specifici servizi di assistenza riservati e gratuiti. Lo sportello Rete Dafne Rivarolo offre gratuitamente una serie di servizi a supporto delle persone che hanno subito un reato, a prescindere da nazionalità, condizione economica e sociale. Il progetto offre accoglienza, ascolto, informazione sui diritti, supporto psicologico, orientamento e accompagnamento ai servizi pubblici e privati del territorio.

L’apertura dello sportello è l’esito di un percorso di progettazione avviato tra Rete Dafne, Città Metropolitana di Torino e il Ciss38, che ha visto l’individuazione del Centro per le famiglie di Rivarolo quale luogo strategico per la realizzazione delle azioni sull’intero territorio canavesano. Il taglio del nastro è avvenuto ad opera di Maddalena, già procuratore generale della Corte d’Appello di Torino e presidente dell’associazione: «Grazie al Comune di Rivarolo, questa è la struttura più bella mai vista per Rete Dafne. L’iniziativa è importante per il sostegno che è in grado di dare, perché è importante che le vittime possano trovare un punto di ascolto. Rete Dafne ci prova ed è di conforto che le amministrazioni comunali ci sostengano nell’opera di tutela». Sostiene che il bello aiuti il funzionamento dei servizi la direttrice del Ciss38 Nicoletta Bellin: «Il Malgrà sta diventando sempre più un polo sociale, un luogo dove le persone possono trovare accoglienza. Abbiamo individuato questo posto perché i servizi dell’ambito sociale se stanno nel bello funzionano meglio».

Lo sportello di Rete Dafne è già operativo: «Questo spazio plurale è il luogo giusto per lo sportello di Rete Dafne e ringraziamo i colleghi che ci hanno aiutato nella messa a terra delle attività, già in corso. L’accoglienza e le prese in carico sono già cominciate, segno che il bisogno c’è - racconta Cristina Arrò, referente del Centro famiglie e di Andirivieni -. Ad occuparsene sono l’avvocata Lucia Ciullo, gli psicoterapeuti Fabio Donna Bedino ed Elena Tesio e l’educatrice Silvia Spadoni, operatrice dello sportello».

Il tribunale di Ivrea, a sua volta, accoglie con favore la novità: «Il tribunale si occupa continuamente di persone deboli - ha commentato Scialabba - e per le vittime è fondamentale avere un punto di riferimento, fatto di persone con cui parlare, da cui ricevere consigli e indicazioni». La vicesindaca Vittone, poi raggiunta dal sindaco Zucco Chinà, ha ringraziato gli intervenuti e la precedente amministrazione comunale, che aveva avviato questo percorso: «Abbiamo avuto la dimostrazione che quando pubblico e privato si uniscono per sostenere i servizi alla collettività, al di là della violenza e del genere, si riesce ad essere efficaci per il territorio. Continueremo il contrasto al disagio e l’assistenza alle persone, anche attraverso il Malgrà, polo sociale vicino sempre più ai cittadini». Per informazioni: 011.5683686, 389. 5503386 e 800.919108, info@retedafne.it.

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