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Andrej Martin a 35 anni vince l’ITF di Bergamo dopo due anni di squalifica per doping

Lo slovacco che rientrava alle competizioni dopo due anni di squalifica ha battuto in finale Gianluca Cadenasso

Alla fine durante la premiazione Andrej Martin si è quasi commosso, giurando che non dimenticherà mai la settimana vissuta al Tennis Club Città dei Mille dove si è appena concluso l’ITF da 15.000$. E lo capiamo benissimo perché questo era il torneo che lo vedeva tornare alle competizioni (a parte una fugace apparizione al Challenger di Bratislava) dopo i due anni di squalifica per doping. E per un quasi 35enne poteva essere un passaggio delicato, come effettivamente hanno confermato i diversi problemi avuti durante il percorso, a partire dalle qualificazioni quando ha molto sofferto contro il 21enne Giulio Perego, per non parlare degli spericolati recuperi contro Mariano Kestelboim (n.543 ATP) e Alessandro Pecci (n.697). Quindi la finale contro Gianluca Cadenasso, chiusa con un doppio 6-3, la si può quasi considerare di tutto riposo. Anche se in realtà il giovane genovese è stato in partita per tutto il match, venendo però a mancare proprio nei passaggi decisivi. Martin, che ha confermato di non c’entrare davvero nulla con questo livello, ha dimostrato di non essersi assolutamente lasciato andare in questi due anni di stop: “Sono molto contento perché nel corso del torneo sono migliorato giorno dopo giorno. Credo che Gianluca sia un giocatore molto talentuoso, ma non ha ancora sufficiente esperienza. Questo fattore mi ha dato una grossa mano. Personalmente mi sono concentrato sul mio gioco, cercando di tenere alto il livello per tutta la partita. Lui ha avuto alti e bassi, è normale per un giocatore così giovane. Io non ho mai perso la concentrazione e questo mi ha permesso di vincere in due set. La cosa più difficile di questi due anni? Non poter svolgere quello che so fare meglio – continua Martin – sapevo che sarei tornato, e questo ha reso l’attesa ancora più dura. Quando facevo qualcosa era sempre pensando al mio ritorno. Ho passato anche momenti divertenti, ho fatto tante cose, ma non mi sono mai dedicato a nulla al 100% perché il mio obiettivo era uno solo. Dovevo unicamente aspettare e adesso sono felice di poter fare quello che desidero. Probabilmente il momento più difficile è stato l’inizio, perché non me l’aspettavo. Ma ormai era andata, ho cercato soltanto di vivere questi due anni nel modo migliore possibile”. Quando è emersa la notizia della positività, Martin era intorno alla 200esima posizione ATP, quali obiettivi può avere un giocatore della sua età, dovendo ripartire da zero? “Sono ripartito da metà stagione, quindi il mio primo desiderio è restare fisicamente a posto da qui a fine 2024 – racconta – mi sono detto di fare del mio meglio in questi sei mesi. Ho svolto una grande preparazione fisica, e sul piano mentale credo di non essere mai stato così bene. Non vedo l’ora di affrontare questa nuova sfida e la vittoria a Bergamo mi dà fiducia e motivazione. Obiettivi di classifica? Per quest’anno nessuno: proverò a fare calcoli e ragionamenti a fine stagione. Adesso penso a giocare partita dopo partita, torneo dopo torneo”.

Un applauso meritato comunque anche per lo sconfitto di giornata Gianluca Cadenasso che, tesserato per il TC Genova, compirà 20 anni il prossimo 29 settembre, data entro la quale si era prefisso di entrare tra i primi 800 giocatori del mondo. Obiettivo che probabilmente raggiungerà con largo anticipo perché con questa finale dovrebbe salire alla posizione n.834 ATP…e mancano ancora tre mesi. Ricordo di aver visto il ragazzo a inizio 2023 nella finale di un Open a Reggio Emilia giocato sul veloce. Riuscì a battere con autorità Andrea Guerrieri e mi fece un’ottima impressione. Tanto che qualche mese dopo, passando per Genova, feci un’improvvisata al suo Circolo, ma lui non c’era perché si era infortunato al ginocchio. Fu così costretto a non giocare sul veloce per almeno cinque mesi, proprio lui che aveva affermato “Più il campo è rapido più sono contento”. Gianluca fece di necessità virtù e, costretto a giocare solo sulla terra, è molto migliorato, come ha dimostrato in questi giorni.

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