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Dal Friuli alla Normandia per il D-Day: quasi cento gli appassionati presenti alle cerimonie per gli 80 anni dallo sbarco

Dal Friuli alla Normandia per il D-Day: quasi cento gli appassionati presenti alle cerimonie per gli 80 anni dallo sbarco

foto da Quotidiani locali

Qualcuno si è fatto oltre 1.500 chilometri, dal Friuli, a bordo delle proprie Jeep Willys o di altri veicoli d’epoca. Altri hanno spedito i loro mezzi storici con una bisarca. Direzione Normandia.

Una delegazione di un centinaio di partecipanti, tra soci e simpatizzanti dell’associazione Crcs (Cingoli e ruote per conoscere la storia) di Tricesimo ha raggiunto la città francese per le cerimonie legate agli ottant’anni dallo sbarco delle truppe alleate, cominciato il 6 giugno 1944, per la liberazione dell’Europa dai nazisti.

Il gruppo, composto da uomini, donne e anche intere famiglie, tutti in divisa o comunque con gli abiti dell’epoca, ha preso parte alla rievocazione di quelle pagine fondamentali della Storia.

Soldati, ufficiali, paracadutisti, crocerossine. Hanno indossato per alcuni giorni un’altra identità, rappresentando fedelmente quegli avvenimenti, centrali, della seconda guerra mondiale.

La delegazione friulana ha anche sfilato con 22 mezzi storici, attraversando diversi paesi della Normandia. Una colonna di Jeep Willys, carri armati Sherman, anfibi Dukw, camion Gmc, Dodge, autoblindi M8, Half trucks, ma pure moto Bmw, Indian e Harley che è passata tra la folla emozionata. Il gruppo ha preso parte a tutti momenti della rievocazione storica, organizzati in particolare dal 6 all’8 giugno, ma soprattutto alla cerimonia di Omaha Beach, dove è andato in scena il momento più intenso dell’anniversario del cosiddetto D-Day, quello che ha segnato il punto di svolta del secondo conflitto mondiale.

Ai festeggiamenti, oltre ai pochi reduci ormai centenari, hanno partecipato anche i leader occidentali, dal presidente francese Emmanuel Macron a quello americano Joe Biden, dal presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella a quello ucraino Volodymyr Zelensky.

Tra i protagonisti dell’epoca, presenti in Normandia, c’era anche la 98enne Anna Mae Krier, che nel 1943, a soli 17 anni andò a Seattle per lavorare come rivettatrice per la Boeing, costruendo B-17 Flying Fortresses e B-29 Bombers.

Una delle donne indicate come “Rosie the Riveter”, un’icona culturale degli Stati Uniti, rappresentante le donne americane che lavoravano nelle fabbriche durante la seconda guerra mondiale, molte delle quali erano impiegate in stabilimenti che producevano munizioni e rifornimenti di guerra, spesso sostituendo gli uomini impegnati nell’esercito.

«Siamo un gruppo di appassionati di veicoli militari – spiega Sandro Mindotti, presidente di Crcs di Tricesimo – e il D-Day rappresenta per noi il massimo della rievocazione. Ci abbiamo impiegato quasi due anni per organizzare il viaggio, studiato nei minimi dettagli affinché tutto potesse risultare il più fedele possibile alla realtà dell’epoca.

Abbiamo vissuto momenti davvero emozionanti perché abbiamo potuto scoprire da vicino quei luoghi che hanno fatto la storia, a partire dalle cinque spiagge dello sbarco, visitando cimiteri e memoriali.

Siamo convinti che queste rievocazioni contribuiscano a mantenere viva la memoria di chi quella parte di storia l’ha vissuta sulla propria pelle».

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