Wimbledon, Berrettini non si nasconde: “Avrei preferito incontrare Sinner un po’ più avanti”
Ricominciare. Ripartire dallo Slam più affascinante dell’anno. Lasciarsi alle spalle momenti bui e acciacchi fisici. Matteo Berrettini ha le idee piuttosto chiare circa il suo futuro immediato. Wimbledon. Ovvero, il torneo tennistico per eccellenza. Il tempio in cui, appena tre anni or sono, il caro vecchio Matteo andò a giocarsi la gloria contro “un certo” Novak Djokovic.
Idee chiare, dicevamo. Così come si evince dalle dichiarazioni rilasciate da Berrettini a La Gazzetta Dello Sport. Sul possibile incrocio con Sinner, per esempio, Matteo non si nasconde: “Poteva capitare, non essendo testa di serie. Avrei preferito poterlo affrontare un po’ più avanti, ma nel caso sarà un test importante contro un amico, il numero 1 del mondo. Un ragazzo che gioca divinamente e che sta vincendo tutto. Ma non parlerei del secondo turno, visto che devo ancora giocare il primo…”.
Parole di stima anche quelle espresse nei confronti del nuovo coach, Francisco Roig: “Da un punto di vista tecnico e tattico, dal modo di lavorare, è molto diverso da Vincenzo (Santopadre, ndr). Quando cominci con una persona nuova, hai una nuova spinta, nuovi stimoli, ed è importante perché ti concentri su cose diverse. Ma dal punto di vista caratteriale hanno un sacco di cose in comune…”.
Infine, Berrettini ha sottolineato la sua amarezza circa la mancata partecipazione all’Olimpiade e si è soffermato sul periodaccio attraversato nei mesi passati: “L’Olimpiade è un rammarico. Nel 2021 avevo dovuto rinunciare a causa di un infortunio rimediato a Wimbledon. Ad ogni modo, alla maglia azzurra ci tengo e la Davis è sicuramente un obiettivo. Ho attraversato un periodo in cui non ero me stesso, a un certo punto ero come incastrato in un loop. Adesso, invece, ho imparato a perdonarmi e a non sentirmi in colpa se le cose non vanno bene. Sono diventato più indulgente perché ci sta darsi tempo, aspettare di ritrovare le energie per ricominciare. Incaponirsi è sbagliato…”