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Padova, aumenta da oggi la tassa di soggiorno

La stangata sul turismo arriva nel momento di massimo splendore, quando Padova macina record su record di presenze sulla scia della promozione ottenuta con il riconoscimento Unesco all’Urbs Picta. Ma è una stangata – con punte anche del 150% in più sulla tassa di soggiorno– che colpisce soprattutto Airbnb e affittacamere, e che dunque non preoccupa gli albergatori e che non sembra destinata a frenare la crescita del settore in città. Anche perché l’imposta di scopo sul turismo esiste quasi dappertutto e sembra essere stata “digerita” e accettata da quasi tutti i viaggiatori.

Il via da oggi

A 12 anni dall’introduzione dunque si rimette mano a un’imposta che nel 2023 ha avuto una crescita importante, con un incasso stimato di 2,9 milioni (a fronte di una previsione di 2,2 milioni).

La decisione è stata presa dalla giunta nell’aprile scorso ma l’avvio è stato fissato al 1 luglio proprio per consentire agli albergatori e a chi gestisce strutture ricettive di avere il tempo di mettersi in regola.

Sono loro infatti ad agire da riscossori per conto del Comune, al quale ogni mese versano la cifra dovuta. L’assessore al turismo Andrea Colasio e il collega al commercio Antonio Bressa hanno comunque preventivamente incontrato, nei mesi scorsi, i rappresentanti degli albergatori, per illustrare la manovra fiscale.

L’imposta di soggiorno è una tassa di scopo, per cui il gettito è vincolato al finanziamento di interventi relativi al turismo. L’amministrazione, negli anni scorsi, ha utilizzato i fondi per campagne di marketing e comunicazione a promozione del territorio (proprio la scorsa primavera sono andati in rotazione sui principali canali nazionale i nuovi spot televisivi) oppure per la sistemazione e il rinnovo della segnaletica turistica.

Tutti gli aumenti

Gli incrementi hanno toccato in modo limitato la categoria degli alberghi. Solo i 3 e 4 stelle hanno avuto un rincaro, ma di appena 50 centesimo a persona per ogni notte.

Una vera e propria rivoluzione invece è in programma per bed & breakfast, case vacanze e locazioni brevi – quest’ultimo è tutto il vasto mondo degli Airbnb –: in questo caso si passa da 1 euro a 2 oppure 2,50 a seconda del livello della struttura. C’è un aumento anche per i campeggi, che a Padova però si contano sulle dita di una mano.

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La rimodulazione assicurerà un gettito aggiuntivo per il 2024 di circa 470 mila euro. Per il 2025, dunque spalmato su 12 mesi, l’aumento garantirà un incasso di un milione di euro in più nelle casse comunali.

Piano strategico di azione

«Gli incrementi sono di 50 centesimi per gli alberghi dalle 3 stelle in su, mentre abbiamo riallineato le aliquote relative del sistema extra alberghiero, in linea con quanto è praticato in altre città turistiche paragonabili alla nostra – è stata la spiegazione di Colasio – Parallelamente abbiamo presentato al settore ricettivo un piano strategico d’azione per la promozione turistico-culturale della città che è stato pienamente condiviso. Le associazioni del settore hanno apprezzato, in questi mesi, quanto stiamo facendo nel campo dell’incoming, quindi uffici turistici Iat, gestione del sito di destinazione, le grandi mostre, i musei, le iniziative per il Natale e molto altro».

Per il futuro dunque si proseguirà sulla strada già tracciata: «Rafforzare le politiche di promozione turistica, naturalmente legata all’Urbs picta, aumento e qualificazione dell’offerta museale, e proseguimento della politica delle grandi mostre». —

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