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Superbonus, così una società trevigiana ha truffato duemila clienti in tutto il Nordest: 355 in Fvg

Superbonus, così una società trevigiana ha truffato duemila clienti in tutto il Nordest: 355 in Fvg

foto da Quotidiani locali

Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso hanno scoperto una truffa messa in atto da una società trevigiana tra il 2020 e il 2022.

La società ha truffato circa 2.000 persone, residenti in Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Emilia-Romagna e Piemonte, che cercavano di accedere al superbonus edilizio del 110%, previsto dal cosiddetto “Decreto Rilancio”.

Le vittime in Fvg sono state 355, di queste 30 nell'area goriziana, 5 in quella giuliana, 107 in quella friulana e 213 in quella pordenonese.

Lo Schema Truffaldino

La società, che si presentava come un “general contractor” capace di seguire tutto il processo per ottenere le agevolazioni fiscali, non solo il superbonus, ma anche ecobonus, bonus facciate, bonus ristrutturazioni, sismabonus, adottava due condotte illecite.

Pacchetto "Chiavi in Mano"

In primo luogo, la società offriva un pacchetto “chiavi in mano”, proponendosi come referente per l’intera pratica dei lavori di riqualificazione edilizia, inclusi l’esecuzione delle opere e la cessione dei crediti d’imposta, garantendo il buon esito dell’istruttoria per ottenere il bonus. In realtà, dopo aver incassato il corrispettivo per lo studio di fattibilità dei lavori, i servizi promessi non venivano forniti, impedendo ai clienti di ottenere i benefici fiscali previsti per legge.

Cessione del Credito di Imposta

In secondo luogo, la società enfatizzava la cessione del credito di imposta maturato come “unica forma di pagamento”, omettendo di informare le vittime che la restituzione della somma di denaro anticipata per l’avvio dell’istruttoria sulla fattibilità, compresa tra 300 e 2.500 euro, sarebbe avvenuta solo a lavori ultimati.

Le Indagini della Guardia di Finanza

Le indagini condotte dai finanzieri del Gruppo di Treviso, che hanno interrogato circa 350 clienti e perquisito la sede del “general contractor”, oltre alle abitazioni degli amministratori e degli agenti di vendita, hanno rivelato la condotta truffaldina della società, che non ha mai avviato alcun lavoro. L'ammontare complessivo delle truffe è stato quantificato in circa 2 milioni di euro, pari agli importi versati dai clienti per gli studi di fattibilità.

Conseguenze e Denunce

La società è stata destinataria di un provvedimento sanzionatorio da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per pratiche commerciali scorrette e si trova attualmente in stato d’insolvenza, a causa di comportamenti illeciti degli amministratori che ne hanno aggravato il dissesto. I due amministratori che hanno gestito la società sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Treviso per il reato di truffa.

Collaborazione delle Vittime

L’intervento della Guardia di Finanza di Treviso, reso possibile anche grazie alla collaborazione attiva delle vittime che hanno presentato numerosi esposti e denunce presso i reparti del Corpo del Nord Italia, ha permesso di far luce sulle modalità ingannevoli con cui operava la società, intervenendo a tutela dei cittadini, degli operatori economici onesti e del mercato.

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