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Morto negli Stati Uniti il super manager che amava il Canavese

COLLERETTO CASTELNUOVO

Aveva fatto fortuna nel nuovo continente senza mai dimenticare le sue solide origini canavesane Fiorenzo “Freddy” Bugnatto, nato 92 anni fa a Colleretto Castelnuovo, morto venerdì 28 giugno a Wilmington, nel Nord Carolina, negli Stati Uniti. Cresciuto durante la Seconda guerra mondiale, perse sia il papà che la sorella a causa di una malattia in tenera età.

Fin qui, potrebbe essere una storia come tante, simile a quelle di tanti nostri conterranei che hanno attraversato l’oceano alla ricerca di un futuro migliore. Ma il destino di Bugnatto si intreccia con quello di un compaesano che diventerà famoso dapprima in Sud Africa e poi in tutto il mondo, Eric Gallo, che fonderà la Gallo Records Company, la più grande e più antica etichetta discografica indipendente africana, divenuta negli anni una delle principali case discografiche a livello planetario.

In ringraziamento per Fiorenzo e sua madre che avevano salvato e protetto la mamma di Gallo, di nazionalità inglese, dalle persecuzioni del regime fascista, dopo che Bugnatto aveva iniziato a lavorare come impiegato all’allora Esattoria consortile di Cuorgnè, verso la metà degli anni ’50 del secolo scorso, il lungimirante imprenditore gli diede l’opportunità di dare una svolta alla sua vita raggiungendolo in Sud Africa.

Lì, per Fio, iniziò una straordinaria parabola. Si unì alla Gallo Records, raggiungendo fino alla posizione di amministratore delegato, il prestigioso Ceo, presso Teal Trutone.

Il suo percorso si incrociava con leggende musicali e ha favorito relazioni con alcuni artisti di fama mondiale. Insieme al suo socio Ronnie Graver, Bugnatto ha, quindi, fondato una sua società prima di trasferirsi negli Stati Uniti.

Dalla California alla Carolina del Nord, ha abbracciato nuovi orizzonti, ma fino a quando le forze glielo hanno consentito è sempre tornato con l’amata moglie Dalina, conosciuta e sposata in Sud Africa, a trascorrere lunghi periodi di vacanza nella sua Valle Sacra, dove non mancava mai di salire in quello che rappresentava per lui un luogo del cuore, il santuario di Santa Elisabetta.

«Conserverò per sempre la gentilezza che ha esteso agli altri, il suo spirito gentile e l'amore incrollabile che nutriva per la famiglia e gli amici», ha scritto sui social il figlio Renzo.

Nel cuore di Fiorenzo Bugnatto hanno sempre convissuto l’amore per la lontana Italia come per la terra che lo aveva accolto, dove aveva fatto fortuna e che era diventata la sua casa.

La notizia della sua scomparsa ha suscitato nei tanti conoscenti e amici canavesani cordoglio e commozione e ravvivato il ricordo di un signore d’altri tempi affabile e cordiale, che non ha mai dimenticato le sue umili origini così come il dialetto piemontese con il quale era solito conversare nelle lunghe telefonate che non mancava mai di fare agli amici al di qua dell’oceano. —

chiara cortese

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