Contributi taglia-affitti: a Monfalcone ammesse 663 domande. Ora servono due milioni
MONFALCONE. Monfalcone resta una città ad alta tensione abitativa, dove la forte domanda di una casa spinge al rialzo il costo degli affitti, ma allo stesso tempo la capacità di spesa, quanto meno secondo l’Indicatore della situazione economica equivalente, resta ridotta per una consistente fascia della popolazione. Un mix di fattori che non rappresenta una novità, ma che ha fatto sì che le domande presentate al Comune per ottenere i contributi cosiddetti taglia-affitti siano state 727. Il 54,5% è stato avanzato da cittadini extracomunitari, 396 richiedenti di cui 278 di origine bengalese (pari quindi al 38,2% del totale), secondo i dati forniti dal Comune di Monfalcone. La percentuale di richiedenti di origine straniera sale al 61,2% se poi si includono i cittadini comunitari.
Gli ammessi con riserva sono però 663, perché 64 domande sono state escluse per mancanza dei requisiti richiesti dal bando emesso in primavera (relativo alle locazioni pagate nel 2023). Le cause principali della mancata ammissione sono il contratto di locazione non conforme alle tipologie richieste (20 esclusi), l’assenza del requisito della residenza anagrafica nel territorio regionale da almeno due anni continuativi (19) e la conformità/validità dell’Isee (10), sempre secondo i dati forniti dall’ente locale. A fronte delle istanze accolte il Comune di Monfalcone, che anche nel 2023 si è piazzato al terzo posto in Friuli Venezia Giulia per numero di domande e volume di contributi necessari, dietro solo a Trieste e Udine, nonostante i suoi 30 mila abitanti, ha quantificato alla fine alla Regione un fabbisogno complessivo di 1.921.807,52 euro.
Nell’atto con cui lunedì è stato formalizzato, assieme al numero delle istanze ammesse ed escluse, l’amministrazione comunale conferma la sua compartecipazione con il 10% dei quasi due milioni necessari. Dalla Regione, tolta quindi la quota di 192.180,75 euro a proprio carico, il Comune di Monfalcone si attende 1.729.626,77. Nel 2023, come tutti gli enti locali che avevano deciso di investire nella misura delle risorse, Monfalcone ha ottenuto l’intera somma richiesta: un milione e 663 mila euro, affiancati da 185 mila euro di fondi propri, a fronte di 640 domande ammesse a beneficio. Valori che hanno posto la città davanti a Pordenone (615 domande e nessuna compartecipazione con fondi propri), oltre che a Gorizia (416 istanze ammesse con cofinanziamento del 10%).
La compartecipazione ai fondi regionali non viene messa in discussione, nonostante lo sforzo richiesto a livello di bilancio, visto l’assetto socioeconomico della città. «Monfalcone rientra tra i Comuni ad alta tensione e disagio abitativi – rileva il sindaco, Anna Maria Cisint – per questo interveniamo costantemente in questo delicato ambito attraverso azioni di sostegno ai cittadini nel pagamento del canone di locazione che, considerata l’attuale situazione economica, può incidere in modo considerevole sul bilancio familiare. Accanto ai fondi regionali, abbiamo infatti deciso di massimizzare il valore dei contributi erogabili ai beneficiari».
L’amministrazione comunale a fine aprile ha inoltre previsto, inserendo i criteri nel bando pubblicato poi a stretto giro di posta, una maggiorazione del contributo in favore dei richiedenti anziani, persone sole con figli a carico e persone con disabilità. «Quando si utilizzano risorse pubbliche prestiamo massima attenzione a come vengono impiegate – aggiunge il sindaco –. Abbiamo infatti effettuato i controlli preventivi sulla documentazione presentata dai richiedenti, ai quali seguono anche gli accertamenti sulle dichiarazioni. La casa è un diritto da tutelare e il Comune, insieme alla Regione, supporta i cittadini».
A tutela anche dei locanti, nel caso di accertata morosità dei conduttori, il Comune ha inoltre stabilito di erogare i contributi direttamente ai proprietari delle abitazioni, sanando così, per quanto possibile, le morosità.