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La terra dei giganti: le aziende migliori del Cividalese e dell’Alto Isontino

La terra dei giganti: le aziende migliori del Cividalese e dell’Alto Isontino

foto da Quotidiani locali

All’ultima tappa di sette, il tour delle aziende Best Performer è arrivato nella terra dei giganti. Il Cividalese e l’Alto Isontino, un territorio che inizia a Tricesimo e si estende fino a Gorizia, presentano infatti un insieme di grandi aziende che, tutte insieme, raramente sono state incontrate negli altri territori dove si è fermata l’iniziativa, organizzata dal Gruppo Nord Est Multimedia – che pubblica il nostro giornale e altri cinque quotidiani del Nord Est – e da ItalyPost proprio con lo scopo di andare a vedere le realtà più dinamiche di aree ben delimitate.

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Un dato su tutti: le cento imprese Best Performer del territorio, selezionate individuando una serie di sbarramenti in termini di redditività, di fatturato, di sostenibilità dell’indebitamento finanziario, hanno un fatturato aggregato di 6,4 miliardi, un dato mai raggiunto negli altri sei territori toccati.

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Parte di questo risultato deriva ovviamente dalle Officine Meccaniche Danieli, di Buttrio, che con i suoi 3,6 miliardi di ricavi si accaparrano oltre la metà del totale (il dato dell’analisi è relativo al 2022, l’ultimo esercizio per cui sono disponibili tutti i bilanci).

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Ma le dimensioni del colosso degli impianti siderurgici, vera e propria multinazionale del settore, non devono nascondere la stazza di altre aziende di rilievo, tutte comprese fra i 100 e i 350 milioni di giro d’affari annuo. In ordine ci sono la Ilcam di Cormons (341 milioni), che con otto tecnologie diverse realizza pannelli per l’industria dell’arredamento, l’Autonord Fioretto di Reana del Rojale (241 milioni), big delle concessionarie d’auto del Friuli Venezia Giulia, la Miko (155 milioni), azienda goriziana di proprietà giapponese che produce tessuti per l’automotive in materiale riciclato, l’altra goriziana Coveme (126 milioni), leader nei film in poliestere.

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Poi, poco sopra la barriera dei cento milioni di euro, seguono la Faber Industrie (105 milioni), la Aps Arosio Extrusion (104), la Mep - Macchine Elettroniche Piegatrici (102) e la Sangoi (101).

Un altro segnale di forza di questo gruppo di testa emerso nell’evento dedicato alle cento aziende Best Performer che si è tenuto ieri in un luogo simbolo del territorio, il Cluster Legno Arredo Casa del Friuli Venezia Giulia, a Manzano, è l’accelerazione dei ricavi.

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Se nelle precedenti sei tappe erano state le aziende di media grandezza a tirare la volata, in linea con quanto avvenuto in generale in Italia, nel Cividalese-Alto Isontino sono invece le tre sul podio ad essere cresciute di più nell’ultimo anno esaminato (+32,9%).

Un buon segno per tutto il territorio, dato che le grandi imprese hanno sempre ricadute che vanno al di là del loro perimetro, coinvolgendo molteplici fornitori.

Va detto, però, che anche le aziende più contenute si sono mosse bene: quelle tra 50 e 200 milioni di fatturato sono cresciute del 19,9%, quelle tra 10 e 50 del 15,7%.

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Anche nella terra dei giganti, uno dei meriti della classifica Best Performer e dell’evento di Manzano, è stato quello di portare sul palco imprese medie e piccole, capaci di far vedere con i numeri – e con i racconti dei rispettivi imprenditori – come si stanno muovendo in un’era di trasformazioni così profonde. Il padrone di casa, il presidente del Cluster Edi Snaidero, ha osservato che nel territorio il settore del legno arredo - in regione secondo solo alla metalmeccanica - è caratterizzato da grande fermento: «Ci sono molte imprese, anche piccole, spesso guidate dalle nuove generazioni, che si stanno dimostrando estremamente dinamiche, maggiormente pronte a misurarsi sul mercato di quanto avvenisse qualche anno fa.

Essendo piccole, hanno bisogno di istituzioni come il Cluster per avere sostegno ma quando vengono qui sono tutte molto aperte, pronte a cogliere le opportunità».

Piccolo è bello, in questo caso? «Sì, se si guarda la creatività, il rapporto con il cliente. Poi però bisogna essere disposti a crescere, e questo è importante», risponde Snaidero.

Un altro spunto cruciale emerso dagli incontri è stato quello del passaggio generazionale, con esperienze positive raccontate dagli imprenditori saliti sul palco per raccontarsi ma anche imprese ancora gestite dalla prima generazione, che il passaggio devono ancora superarlo: «Abbiamo ascoltato molte imprese che hanno saputo crescere ed evolvere», ha detto Alberta Gervasio, presidente di Civibank, uno dei partner dell’iniziativa.

«In un territorio come questo, dove le imprese di prima generazione sono ancora numerose, è però importante che gli imprenditori stabiliscano per tempo le regole per favorire l’ingresso delle nuove generazioni. È un fattore decisivo per preservare un tessuto di imprese così ricco come quello che abbiamo qui».

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