Violino e organo, sabato Mhanna in concerto nella chiesa del Carmine a Pavia

Non sarà in piazza ma in chiesa l'appuntamento di sabato (ore 21) per il Festival del Carmine. E sarà un momento d'eccezione con il concerto di violino e organo dell'artista Stefano Mhanna, accompagnato dalle letture di Davide Ferrari, attore e poeta pavese.

Mhanna è artista di livello internazionale, che Uto Ughi ha definito un talento unico. Si dice di lui, infatti, che la naturalezza con cui esprime la sua essenza musicale sveli una personalità che sprigiona molteplici emozioni in chi lo ascolta. E quindi è perfetto l'abbinamento con Ferrari e le sue letture poetiche, sempre capaci di suscitare vibrazioni nel pubblico. Mhanna proporrà esecuzioni, per organo e per violino, di brani di Paganini, Vivaldi, Listz e soprattutto Bach, che sarà il protagonista principale della serata.

Quattro saranno i momenti poetici curati invece da Davide Ferrari. «Mhanna inaugurerà il concerto con Listz -spiega l'attore pavese- io aprirò con l'Inno alla Bellezza di Charles Baudelaire, in cui canta luci e ombre della bellezza che domina il mondo. Utilizzerò la traduzione di Mino de Angelis. La riflessione che ne deriva riguarda l'ambiguità della bellezza, da ricercare nella profondità del cielo o dell'abisso». Le altre tre riflessioni poetiche si rifanno invece alla musica di Bach. Si comincerà con "Il giardino, Bach", di Uroš Zupan, poeta sloveno contemporaneo, in cui l'artista racconta di riuscire a scorgere l'infinità nel microcosmo, appunto, di un giardino. Proprio come Bach riesce a fare nella finitezza delle sue note. Ferrari proseguirà quindi con "La Pasqua di Johan Sebastian Bach", del poeta polacco Konstanty Ildefons Galczynski, un monologo in cui Bach evidenzia il rapporto con la natura, rifugiandosi nel suo pergolato e osservando da una fessura il cielo stellato. Infine l'ultima poesia sarà "Breve pausa di un concerto d'organo", del contemporaneo svedese Tomas Tranströmer: nella pausa di un concerto d'organo in una chiesa, proprio come accadrà domani in Carmine, il poeta invita a una riflessione sul silenzio e sulla vita e sui rumori che si percepiscono fuori dall'edificio di culto.