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Un compleanno speciale per il maestro Tarcisio: la prima elementare del 1961 va in casa di riposo per festeggiare i suoi 95 anni

Un compleanno speciale per il maestro Tarcisio: la prima elementare del 1961 va in casa di riposo per festeggiare i suoi 95 anni

foto da Quotidiani locali

CODROIPO. Ottobre 1961. Tarcisio Fasiolo è un maestro di 32 anni che arriva alla scuola elementare di piazza Dante. «Ci disse che si sarebbe fermato soltanto un anno, per una supplenza» ricorda uno dei suoi ex allievi di prima elementare Arnaldo Roiatti. «Ebbene – aggiunge subito – è bastato poco per lasciarci un segno indelebile per il resto della nostra vita». E dopo oltre 60 anni quegli alunni sono andati a festeggiare il suo 95esimo compleanno nella casa di riposo Zaffiro a Martignacco dove è ospitato.

Un legame forte, quello che si instaura tra insegnante e i suoi 22 alunni. Durato nel tempo. È un maestro paziente, buono, animato da una desiderio non comune di insegnare quante più cose possibili, capace di trasmettere le sue conoscenze con metodi innovativi ed efficaci.

«Nessuno di noi alunni – dice Roiatti – ricorda come ha imparato a leggere e a scrivere, eppure dopo due mesi lo sapevano fare mentre contemporaneamente imparavamo l’aritmetica addirittura con l’uso delle espressioni. Tutto ci sembrava facile, eravamo entusiasti di apprendere. Non è stata trascurata nemmeno la parte manuale e artistica perché le pareti della classe erano piene di mattonelle in gesso di varie forma fatte e decorate dai bambini con le loro mani».

«A scuola andavamo volentieri anche perché nessuno veniva mai picchiato. Questo modo di approcciarsi con noi dava i suoi risultati perché il profitto di tutti noi allievi era buono e costante» aggiunge.

Non si vedono più per cinquant’anni, maestro e alunni. Poi, per un caso fortuito - un convegno che si svolgeva a Udine - proprio Roiatti lo contatta al telefono. «Gli dissi maestro sono un suo ex alunno, mi ha chiesto il mio cognome e si ricordò immediatamente chi ero». Roiatti e compagni - era il 2011 - organizzano una serata in sala consiliare a Codroipo simulando una lezione al primo giorno di scuola.

«Nessuno avrebbe immaginato di ritrovare un maestro ancora così presente – racconta Roiatti – da ricordare tutti i nomi e le relative posizioni nei banchi. Non solo, di ognuno dei bambini, poi diventati adulti, ha raccontato vari aneddoti e ricordi che riguardavano abitudini e carattere. Una serata diventata uno spettacolo teatrale, un momento davvero emozionante».

Negli anni seguenti sono stati promossi altri incontri e sono stati festeggiati anche i 60 anni da quella prima elementare. E così alcuni dei suoi ex alunni non hanno voluto mancare anche al suo 95esimo compleanno. Alcuni sono arrivati apposta per l’occasione da Roma. I suoi allievi, anche quelli che non hanno potuto essere presenti, gli hanno fatto giungere i loro auguri assicurando «che non scorderanno mai di aver avuto la fortuna di averlo conosciuto per la facilità con cui ci ha insegnato tante cose riuscendo a farci andare a scuola felici». In un anno Fasiolo è entrato nel cuore di quella prima classe di Codroipo, che non si è mai dimenticata di lui.

«Quando l’abbiamo incontrato per i suoi 95 anni come sempre si è ricordato di ciascuno di noi. È sempre attivo anche all’interno della casa di riposo – commenta Roiatti raccontando i festeggiamenti del compleanno –. Legge moltissimo e si tiene informato su tutto». Felice, emozionato di essere ancora una volta assieme ai “suoi” bambini. Quelli per cui in pochi mesi era diventato un punto di riferimento «un vero maestro» come ci tengono a sottolineare sfogliando i vecchi quaderni, ormai ingialliti dal tempo, ma che contenevano operazioni di matematica, disegni, dettati «che descrivono quanto riuscì a trasmetterci con il suo fare gentile e attento. Era veramente speciale».

«Dopo tanti anni si ricorda tutti i nostri nomi – conclude infine Roiatti –. Incontrarlo è sempre una bella emozione. Vogliamo pensare, noi tutti ex alunni del 1961, che anche per lui quella prima A della scuola di piazza Dante di Codroipo sia stata difficile da dimenticare».

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