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Papa Francesco contro le tentazioni autocratiche: “Democrazia è risolvere ‘insieme’, non dirigismo”

Lo sottolinea Papa Francesco nell'introduzione a un'antologia di suoi discorsi ("Al cuore della democrazia", Lev e Il Piccolo).

L'articolo Papa Francesco contro le tentazioni autocratiche: “Democrazia è risolvere ‘insieme’, non dirigismo” proviene da Globalist.it.

Bergoglio, parole sagge come sempre. “La democrazia ha insito un valore grande e indubitabile: quello dell’essere ‘insieme’, del fatto che l’esercizio del governo avviene nell’ambito di una comunità che si confronta, liberamente e laicamente, nell’arte del bene comune, che non è altro che un diverso nome di ciò che chiamiamo politica”.

Lo sottolinea Papa Francesco nell’introduzione a un’antologia di suoi discorsi (“Al cuore della democrazia”, Lev e Il Piccolo).

Il pontefice sottolinea che “la difficoltà delle democrazie nel farsi carico della complessità del tempo presente” sembra talvolta “cedere il passo al fascino del populismo”. Invece “è proprio nella parola ‘partecipare’ che troviamo il senso autentico di cosa sia la democrazia”. “In un regime statalista oppure dirigista nessuno partecipa, tutti assistono, passivi. La democrazia invece richiede partecipazione”. Il testo è pubblicato dai media vaticani.


Papa: soffriamo un morbo pericoloso, lo scetticismo democratico

“Democrazia, lo sappiamo bene, è un termine nato nell’antica Grecia per indicare il potere esercitato dal popolo attraverso i suoi rappresentanti. Una forma di governo che, se da un lato si è diffusa in modo globale negli ultimi decenni, dall’altro pare soffrire le conseguenze di un morbo pericoloso, quello dello ‘scetticismo democratico’. La difficoltà delle democrazie nel farsi carico della complessità del tempo presente – pensiamo alle problematiche legate alla mancanza di lavoro o allo strapotere del paradigma tecnocratico – sembra talvolta cedere il passo al fascino del populismo”. Così scrive Papa Francesco nell’introduzione del suo volume “Al cuore della democrazia”, da domenica 10 luglio in edicola con Il Piccolo di Trieste.

Il testo inedito viene anticipato dai giornali del gruppo Nem. Bergoglio sarà proprio domenica 7 luglio a Trieste per concludere la settimana sociale dei cattolici in Italia, inaugurata il 3 luglio del Presidente Mattarella. “La democrazia ha insito un valore grande e indubitabile: quello dell’essere ‘insieme’. ‘Insieme’ è sinonimo di partecipazione”, precisa Bergoglio, citando don Lorenzo Milani e i suoi ragazzi che lo sottolineavano nella “magistrale” Lettera a una professoressa: ‘Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne insieme è la politica, sortirne da soli è l’avarizia’.

Quindi il Papa ricorda che Giuseppe Toniolo, fondatore delle Settimane sociali, “aveva compreso molto bene i limiti dell’homo oeconomicus, ovvero di quella visione antropologica basata sull”utilitarismo materialistico’, come lui lo definiva”. “Ecco, vorrei dire così,, pensando oggi a cosa significhi il ‘cuore’ della democrazia: insieme è meglio perché da soli è peggio. Insieme è bello perché da soli è triste. Insieme significa che uno più uno non fa due, ma tre, perché la partecipazione e la cooperazione creano quello che gli economisti chiamano valore aggiunto, ovvero quel positivo e quasi concreto senso di solidarietà che nasce dal condividere e portare avanti, ad esempio nell’agone pubblico, questioni sulle quali trovare una convergenza”, sottolinea ancora papa Francesco.

“Sì, i problemi che abbiamo davanti sono di tutti e riguardano tutti – ricorda il Papa -. La via democratica è quella di discuterne insieme e sapere che solo insieme tali problemi possono trovare una soluzione. Perché in una comunità come quella umana non ci si salva da soli. E nemmeno vale l’assioma del mors tua vita mea. Anzi. Perfino la microbiologia ci suggerisce che l’umano è strutturalmente aperto alla dimensione dell’alterità e dell’incontro con un ‘tu’ che ci sta davanti”.

Papa: democrazia significa scegliere insieme, e uno più uno fa tre

Cosa significa “il cuore” della democrazia? “Insieme è meglio perché da soli è peggio. Insieme è bello perché da soli è triste. Insieme significa che uno più uno non fa due, ma tre, perché la partecipazione e la cooperazione creano quello che gli economisti chiamano valore aggiunto, ovvero quel positivo e quasi concreto senso di solidarietà che nasce dal condividere e portare avanti, ad esempio nell’agone pubblico, questioni sulle quali trovare una convergenza”. E’ quanto si legge ancora nell’introduzione del volume “Al cuore della democrazia”. “In fin dei conti, è proprio nella parola ‘partecipare’ – spiega papa Francesco – che troviamo il senso autentico di cosa sia la democrazia, di cosa significhi andare al cuore di un sistema democratico. In un regime statalista oppure dirigista nessuno partecipa, tutti assistono, passivi. La democrazia invece richiede partecipazione, domanda di metterci del proprio, di rischiare il confronto, di far entrare nella questione i propri ideali, le proprie ragioni. Di rischiare. Ma il rischio è il terreno fecondo su cui germoglia la libertà. Mentre invece ‘balconear’, stare alla finestra di fronte a quanto accade intorno a noi, non solo non è eticamente accettabile ma anche, egoisticamente, non è né saggio né conveniente”.


Papa: lo scetticismo democratico è un morbo pericoloso

Il Papa mette in guardia da “un morbo pericoloso” quello dello “scetticismo democratico”. La democrazia oggi “pare soffrire le conseguenze di un morbo pericoloso, quello dello ‘scetticismo democratico’. La difficoltà delle democrazie nel farsi carico della complessità del tempo presente – pensiamo alle problematiche legate alla mancanza di lavoro o allo strapotere del paradigma tecnocratico – sembra talvolta cedere il passo al fascino del populismo”.


La visita a Trieste

“La mia presenza a Trieste, città dal forte sapore mitteleuropeo per la sua compresenza di culture, religioni ed etnie diverse, avviene in concomitanza con l’evento che la Conferenza episcopale italiana organizza in questa città, le Settimane sociali dei cattolici in Italia, dedicate quest’anno al tema ‘Al cuore della democrazia. Partecipare tra storia e futuro'”, ricorda il Papa nel testo pubblicato da Il Piccolo e dai media vaticani. Il Pontefice elenca dunque le questioni sociali “sulle quali, democraticamente, siamo chiamati a interagire”: i migranti, “l’inverno demografico”, la scelta di “autentiche politiche per la pace, che mettano al primo posto l’arte della negoziazione e non la scelta del riarmo”, afferma il Papa, concludendo: “Da Trieste, città affacciata sul Mar Mediterraneo, crogiuolo di culture, di religioni e di popoli diversi, metafora di quella fratellanza umana cui aspiriamo in questi tempi oscurati dalla guerra, possa scaturire un impegno più convinto per una vita democratica pienamente partecipata e finalizzata al vero bene comune”.

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