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La rivolta dei doppisti contro le riforme varate dall’ATP: “Ci tolgono il lavoro”

I doppisti sul piede di guerra: in 49 hanno sottoscritto un documento in cui invitano l’ATP a tornare sui suoi passi e a cancellare la proposta di riforma dei tornei di doppio. Essi minacciano una battaglia legale e, in un primo momento, l’ATP sembra essere tornata sui suoi passi.

L’ATP aveva annunciato dei cambi regolamentari: il tabellone a 32 con fino a 16 slot riservati alle coppie che accedono tramite la loro classifica di singolo e un programma semplificato su cinque giorni (dal martedì al sabato) durante la seconda settimana del torneo, fornendo un programma più semplice e preciso per fan e giocatori.

Una lettera firmata da 49 giocatori di doppio ha fatto propendere l’ATP per l’accantonamento del piano di riforma. Retromarcia immediata da parte dell’ATP che avrebbe voluto mettere immediatamente mano ai tornei di doppio di Amburgo, Gstaad, Newport, Bastad e Kitzbuhel.

Ma perchè l’ATP ha deciso di metter mano all’organizzazione dei tornei di doppio? Per renderli più spettacolari attraverso il coinvolgimento dei “big” del singolare. Rendere attrattivi i tabelloni di doppio è uno degli obiettivi dell’ATP. A detta dei doppisti, bisognerà metter mano ad altri meccanismi ma non a quelli dell’ingresso in tabellone delle squadre.

L’ATP è stata costretta a modificare i suoi piani dopo che la metà dei migliori giocatori di doppio avevano sottoscritto il documento minaccioso nei confronti dell’ente. I giocatori rivendicano lo scarso preavviso di tale riforma e, uno di loro, tra i primi 50 al mondo della categoria, ha rilasciato in anonimato alcune dichiarazioni a riguardo: “La riforma è una minaccia per l’intero mondo del doppio. Rischiano di tagliare i posti di lavoro per i giocatori di questa disciplina. Va benissimo dire “è solo una prova, potrebbe non succedere mai”, ma qualcuno sarebbe felice se il proprio datore di lavoro dicesse di voler concedere loro “un licenziamento di prova”?

La riforma dell’ATP è solo sospesa, ma rischia di essere messa in pratica più in là nel corso della stagione: “Potrebbero distruggere la capacità di un certo numero di giocatori di doppio di continuare a guadagnarsi da vivere con il loro sport“.

La lista dei firmatari non è stata resa nota, c’è un sospettato su chi sia il giocatore della Top50 del ranking di doppio a non aver firmato il documento inviato all’ATP. Dovrebbe essere Jamie Murray, n. 25 in classifica nel doppio, per rispetto a quanto dichiarato da suo fratello Andy. Lo scozzese, infatti, aveva recentemente mosso una critica all’ATP proprio sull’organizzazione dei tornei di doppio, auspicandone una riforma: “Mi sembra che il doppio stia vivendo una specie di tracollo. Nessuno, dal punto di vista organizzativo, pensa a renderlo più appetibile”, aveva dichiarato lo scozzese.

I giocatori che hanno firmato la lettera di protesta hanno sottoscritto quanto segue: “Questa privazione illegale dell’opportunità di guadagnare punti in classifica e premi in denaro avrà conseguenze a catena durante tutto l’anno, oltre a rappresentare una minaccia esistenziale per questa disciplina”.  “Attendiamo – si legge – con impazienza la rimozione delle nuove restrizioni all’accesso al tabellone prima della scadenza per l’iscrizione al torneo applicabile per ciascuno di essi. Se le restrizioni non verranno rimosse, i giocatori interessati adiranno per le vie legali“.

L’ATP aveva proposto anche delle modifiche per accelerare il ritmo di gioco e ridurre al minimo i tempi morti durante le partite. Il tempo tra i punti sarà ridotto a 15 secondi a seguito di scambi inferiori a quattro colpi (quattro o più colpi = 25 secondi). Infine i cambi campo saranno più rapidi al fine di accelerare il ritmo di gioco; e per quanto riguarda gli spettatori verrà consentito il libero movimento nell’arena durante il gioco, aggiungendo comodità all’esperienza sul posto.

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