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Bufera Consorzio vini, cinque dimissioni nel Cda

TORRAZZA COSTE. Terremoto al Consorzio tutela vini Oltrepo Pavese a cinque mesi dalla nomina del Cda. Quirico Decordi, Federico Defilippi, Renato Guarini, Pierpaolo Vanzini e Valeria Vercesi hanno rassegnato le dimissioni dal consiglio, dove erano stati eletti nella categoria degli imbottigliatori, gli “industriali” del mondo del vino.

«Una gestione del Consorzio poco trasparente, guidata da interessi di parte e caratterizzata da una condotta non sempre rispettosa delle regole statutarie»: queste le accuse mosse dai cinque imbottigliatori, che rappresentano oltre il 30% delle denominazioni tutelate dal Consorzio e i cui numeri sono decisivi per il mantenimento dell’erga omnes e della rappresentatività dell’ente, cioè la possibilità di ricevere ed utilizzare i fondi per la promozione e le attività di tutela.

«Sono mesi che assistiamo a una gestione del Consorzio, da parte della presidenza e di alcuni membri del Cda, opaca e governata da logiche riconducibili a interessi particolari di qualche azienda, contrarie al rispetto dell’interesse del territorio - attaccano i dimissionari –, dove è stato mortificato il ruolo del Cda, ridotto a mero luogo di ratifica di decisioni prese in altre sedi, e sono stati adottati provvedimenti che rischiano di portare verso un preoccupante dissesto finanziario». Gli ex consiglieri chiedono un «cambio di rotta», contestando scelte importanti operate dal Consorzio, come il cambio di direzione. «Per senso di responsabilità verso il territorio e la tutela della denominazione - concludono - non siamo usciti con le nostre imprese, consapevoli che avrebbe potuto portare al tracollo del Consorzio stesso. Ma se il governo del Consorzio non cambia indirizzo ci vedremo costretti a prendere ulteriori provvedimenti».
In serata è arrivata la replica del Consorzio, che garantisce «una gestione trasparente, rispettosa delle norme di legge e focalizzata sull'interesse collettivo di tutte le categorie». Precisando che le aziende dimissionarie «rappresentano solo il 12,4% della denominazione», l’ente ribadisce l’impegno «per dare una forma più moderna e performante al Consorzio, con una nuova direzione volta alla valorizzazione della filiera e della qualità. Il nostro obiettivo è riportare l’Oltrepo al prestigio che avrebbe sempre dovuto avere, attraverso un rinnovato impegno per l'eccellenza e l'innovazione». Impegno che continuerà «superando ogni ostacolo che si opponga al progresso e alla crescita del Consorzio». —

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