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A Cuorgnè piace la Portineria di comunità: da metà marzo già 600 accessi

Cuorgnè

La solidarietà a Cuorgnè è di casa: dall’apertura della Portineria di comunità, avvenuta a metà marzo, sono già 600 le persone che si sono rivolte allo sportello attivato nella biblioteca civica di piazza Morgando per fornire servizi di prossimità, facilitazione digitale, orientamento al lavoro e tanto altro.

La Portineria di comunità di Cuorgnè è la prima aperta in Italia e in Europa all’interno di una biblioteca e venerdì scorso ha raccontato la sua realtà ai futuri attivatori di comunità provenienti da tutta Italia che, in concomitanza con la rassegna estiva delle Portinerie, hanno preso parte agli eventi formativi in programma. Durante l’incontro avvenuto nella biblioteca sono state anticipate alcune importanti novità, come l’apertura della sede all’interno del Ciac di Valperga il prossimo 18 settembre. «A Cuorgnè la Portineria di comunità è attiva da marzo, mentre sulle sedi di Pont Canavese e Valperga siamo al lavoro e alcune attività sono già in corso - commenta Antonio Damasco, direttore di Rete italiana di cultura popolare -. Cultura e ambito sociale sono due facce della stessa medaglia e di questo si occupano gli attivatori di comunità delle Portinerie, frutto di un lungo percorso di coprogettazione con gli enti del terzo settore che punta a dare valore alle persone, alle relazioni, agli strumenti e ai metodi. Quella di Cuorgnè è la prima biblioteca che ha accettato di rivestire anche il ruolo di sportello sociale, poi ci sarà quella di Pont e infine, in una scuola, il Ciac, a Valperga: non si tratta di rigenerazione urbana, ma di fare di un luogo pubblico qualcosa di più per i cittadini e il Canavese, con l’aiuto del Ciss38».

Elisa Troglia, assessora alle Politiche sociali di Cuorgnè, ha espresso l’orgoglio del Comune per l’attivazione del progetto: «Grazie alla Portineria di comunità abbiamo avuto modo di far conoscere il nostro territorio, con i bisogni delle persone e i servizi che si incontrano. In 600 si sono già recati alla nostra Portineria e i riscontri sono molto positivi, poi ci sono le critiche costruttive per i futuri miglioramenti. Un utente mi ha detto “Sono entrato solo e ne sono uscito un po’ insieme”: questo commento, che mi ha riempito di gioia, dimostra che stiamo andando nella direzione giusta, che l’ascolto attivo serve alla comunità. Qui, nella nostra biblioteca, si incontrano le storie di vita e le storie dei libri, unite all’apporto degli attivatori che vi lavorano. Questo progetto di Portineria ci ha permesso di tornare ad occuparci della comunità, mettendo al centro di tutto le persone».

Al Ciac di Valperga la Portineria avrà una connotazione diversa rispetto alle altre: «Siamo partiti dalla risoluzione delle criticità - racconta Cristina Ghiringhello, direttrice generale Ciac - per avviare la progettazione, dall’accessibilità per chi arriva da fuori al personale impiegato. Così è nata Fondazione Committo insieme a Confindustria Canavese e una nostra educatrice, Francesca, svolgerà il duplice ruolo di attivatrice di comunità e tutor per gli studenti della scuola professionale. Per noi la Portineria vuole essere anche approccio all’autoimprenditorialità insieme al servizio di bar sociale, per fornire prima di tutto ai nostri ragazzi servizi che altrimenti non avremmo potuto dare».

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