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Wimbledon, Sinner concreto: “Mi aspetto qualcosa di diverso da Medvedev. Sarà dura, non penso ad Alcaraz”

Wimbledon, Sinner concreto: “Mi aspetto qualcosa di diverso da Medvedev. Sarà dura, non penso ad Alcaraz”

Un altro quarto di finale per Jannik Sinner, l’ennesimo della sua stagione. Battuto Ben Shelton in tre set, il numero 1 al mondo è di nuovo tra i migliori otto di Wimbledon ed ha già in mente di puntare ad un ulteriore passo, confermare la semifinale dello scorso anno. Di fronte a lui però ci sarà Daniil Medvedev, che vorrà riscattarsi dopo le cinque sconfitte in fila.

Sarà una partita difficile – afferma Jamnik in conferenza stampa –  Lui sta giocando molto bene sull’erba, sta servendo e rispondendo bene. Lui è un giocatore che tiene sempre bassa la pallina, sarà una partita molto tattica, fisica, con scambi lunghi. Vedremo come imposteremo la partita, abbiamo una giornata in cui posso prepararmi e proveremo certe cose sul campo di allenamento“.

Da agosto in poi Sinner ha completamente ribaltato l’inerzia del confronto tra i due, passando dalle prime sei sconfitte a cinque vittorie consecutive. Indimenticabile quella dell’Australian Open, ma ce ne sono altre due in finale, Pechino e Vienna, e due semifinali, a Miami e alle Finals. L’inerzia è dunque per l’azzurro, che tiene comunque la guardia alta: “Mi aspetto una risposta diversa da parte sua e dovrò essere pronto. Quello che ho fatto per uscire dalla striscia negativa. Ma parliamo di una superficie diversa da tutte le altre, sarà una partita difficile per entrambi“.

Gli viene poi chiesto se potrebbe utilizzare spesso il serve and volley, che gli fruttò la prima vittoria sul russo: “Ne parleremo con la squadra. Quando lo feci a Pechino fu la prima volta che vinsi, a Vienna non funzionò. In quel momento devi essere bravo ad accettare che la tua tattica non dia frutti e devi trovare un’altra strada. Quando fai serve and volley qui non hai lo stesso appoggio che hai sul cemento. Vedremo, ma sicuramente sarà una partita che mi aiuterà a prescindere“.

Tornando al presente, Jannik ha vinto quattro tiebreak in fila con giocatori dal servizio fulmineo come Ben Shelton e Matteo Berrettini, ma non sembra farci troppo caso: “Ci credo abbastanza poco. Ad Halle ho perso i primi tre, poi li ho vinti. Quando ho giocato il tiebreak più importante, quello con Struff, non ho pensato di aver perso i tre precedenti. Come con Shelton non ho pensato di averne vinti tre in fila con Berrettini, per me è più importante come arrivi al tiebreak. Oggi (ieri, ndr) è stato importante, ho dovuto salvare un set point, il gioco prima eravamo 30 pari, mi sentivo un po’ più sotto pressione. Poi ho gestito una situazione difficile positivamente, ma potevo anche perderlo il tiebreak“.

Più difficile il servizio di Berrettini o di Shelton? Sinner rimane sibillino: “Non vi dico quale sia il più difficile o semplice. Shelton è mancino e ce ne sono pochi che servono come lui, anche la palla che ti arriva verso il corpo è diversa. Ha un ottimo kick che salta dalla parte del dritto, mentre Matteo è il migliore in Italia. Sono due servizi diversi, soprattutto la seconda. Sulla prima hai poco controllo, a differenza della seconda qualche volta. E con i mancini ti serve un po’ più di tempo per abituarti, contro i destrorsi invece hai un’idea di dove può finire la pallina. Ma rispondere a questi servizi non è mai facile“.

Per la prima volta ci sono due italiani ai quarti di Wimbledon in entrambi i tabelloni principali: “Io e Jasmine (Paolini, ndr) non ci siamo visti tanto, la scorsa partita che ha vinto l’ho vista e le ho fatto i complimenti ma poi dovevo giocare, non ho avuto molto tempo. Domani (oggi, ndr) abbiamo un’altra ottima chance con Musetti, speriamo di essere in tre. Siamo però tutti molto contenti, stiamo facendo un’ottima stagione, ma intanto Lorenzo sta di nuovo alzando il livello, Matteo sta tornando, tutti gli altri stanno giocando bene: il tennis italiano è al momento in ottime mani. Poi le cose possono cambiare in un attimo, ma più siamo e meglio è“.

E chiaramente, quando gli viene chiesto il suo percorso potenziale, che vedrebbe Alcaraz e Djokovic in una eventuale semifinale e finale, il numero 1 al mondo non fa voli pindarici: “Non è il momento di pensare alle altre partite eventuali. Ho una sfida difficile avanti, è sempre speciale essere in questa posizione e poi vedremo il resto. Io sono focalizzato per la sfida con Daniil, poi vedremo il resto del torneo“.

Dichiarazioni da Vanni Gibertini

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