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L’Udinese riapre il cantiere: preparazione di gruppo, mancano solo i nazionali

L’Udinese riapre il cantiere: preparazione di gruppo, mancano solo i nazionali

foto da Quotidiani locali

UDINE. Si parte. I più attenti avranno notato, seguendo anche i messaggi social dell’Udinese, che alcuni bianconeri, poco più di una decina di effettivi, sta sgambettando al Centro Dino Bruseschi da metà della scorsa settimana, quando ai Rizzi si è materializzato anche Kosta Runjaic con il proprio staff, ma la vera partenza della stagione è stata fissata per oggi, quando comincerà la preparazione di gruppo agli ordini del tecnico tedesco, quella con tutta la squadra a disposizione, esclusi i nazionali reduci dall’Europeo: gli sloveni Bijol e Lovric, il serbo Samardzic che dovrebbero unirsi alla truppa in Austria, visto che i bianconeri lavoreranno qui fino al 18 luglio per poi raggiungere la località carinziana di Bad Kleinkirchheim.

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Una vecchia conoscenza. Dell’Udinese che ha già fatto base qui lo scorso anno durante l’estate. Del calcio, considerando che anni fa altri club, il Palermo di Zamparini per esempio, svolgevano la preparazione tra quelle montagne.

Tutto ruota attorno a quel condizionale, perché almeno due dei tre nazionali reduci da Euro2024 sono al centro di voci di mercato e la loro partenza potrebbe incidere non poco sulla conformazione di una rosa che dovrà anche assimilare delle (possibili) novità a livello tattico, visto che Runjaic potrebbe anche cambiare modulo all’Udinese, passando dalla difesa a 3, un classico in casa bianconera nell’ambito del 3-5-2, capace di diventare un 3-4-2-1 nel finale della scorsa stagione con Fabio Cannavaro al timone. Chissà.

L’ex Legia Varsavia potrebbe anche ripartire da lì per non stravolgere le “menti” (dei giocatori), oltre che il canovaccio.

Vedremo. Così come si vedrà che ne sarà di Jaka Bijol che, a differenza del connazionale Sandi Lovric, ha avuto più spazio nella Slovenia dell’Europeo e ha attirato l’attenzione di più di qualche club. In Italia piace all’Inter, ma anche al Torino che adesso, con il malloppo della vendita di Alessando Buongiorno al Napoli (una quarantina di milioni), può presentarsi alla porta di Gino Pozzo per chiedere il difensore che, tuttavia, difficilmente sarà ceduto per 15 milioni, l’offerta che i granata pensano di recapitare alla proprietà bianconera.

Visti i prezzi (55 “cocuzze” dall’Arsenal in cambio del bolognese Calafiori), per Bijol , 25 anni, saranno chiesti almeno 10 milioni in più. La trattativa dovrebbe partire così.

Come si potrebbe trattare per Lazar Samardzic, dopo lo stop a Lazio e Fanerbahçe che sono andate al ribasso per il serbo: Pozzo vuole incassare su per giù i soldi che gli avrebbe garantito l’Inter lo scorso anno, prima dell’intervento di “papà Mladen” che, non soddisfatto dalle commissioni, fece saltare l’affare. Un affare fatto di soldi e contropartite.

Ecco perché, a proposito di Samardzic, i movimenti sull’asse Udine-Torino dovranno esser monitorati con grande attenzione. All’Udinese piace l’uruguaiano Facundo Gonzalez, classe 2003, reduce da un anno in prestito alla Samp, per il quale la Juventus potrebbe dare il via con la formula del prestito con diritto di riscatto a 6 milioni a favore dell’Udinese, ma i torinesi vorrebbero inserire anche un diritto di recompra. Ma non c’è solo Gonzalez: all’Udinese piace anche Barbieri, esterno destro del 2002 visto a Pisa quest’anno, sul quale insiste anche il Venezia per il prestito, mentre Pozzo vorrebbe averlo a titolo definitivo.

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