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La storia vincente di RadiciGroup in Cina



Nella nostra rubrica dedicata alle interviste con figure di spicco del mondo imprenditoriale italiano ed europeo all'estero, presentiamo oggi Alberto Sessolo, Country Manager per la Cina di RadiciGroup High Performance Polymers.

Alberto Sessolo, laureato in Economia Aziendale presso l'Università Ca' Foscari di Venezia, ha iniziato la sua carriera in un'azienda specializzata nella produzione di macchinari per il settore siderurgico. La sua prima esperienza significativa all'estero è stata con il gruppo multinazionale svedese Assa Abloy, dove ha lavorato in Cina dal 2012 al 2014. Questo primo contatto con il mercato cinese è stato determinante per la sua carriera, aprendo la strada a ulteriori opportunità professionali nel paese.

Nel 2015 è entrato a far parte del Gruppo Radici come Operation Manager per lo stabilimento di Suzhou, diventando poi General Manager nel gennaio 2018.

RadiciGroup, fondata nel 1986 da Gianni Radici, è un leader globale nella produzione di intermedi chimici, polimeri di poliammide e soluzioni tessili avanzate. Con la sede centrale situata a Bergamo, l’azienda conta circa 3.000 dipendenti e un fatturato di 1.069 milioni di euro nel 2023, operando in Europa, Nord e Sud America, e Asia.

Nel suo attuale ruolo, Alberto Sessolo guida l’espansione e il consolidamento del gruppo nel mercato cinese, promuovendo l’innovazione e garantendo che le operazioni siano allineate con gli standard globali di qualità e sostenibilità di Radici Group. In particolare, le sue responsabilità consistono nella supervisione delle operazioni quotidiane, nello sviluppo di nuove opportunità di business e nella gestione delle relazioni con i clienti e le autorità locali.

Alberto Sessolo – Country Manager per la Cina di RadiciGroup S.p.A.

In questa intervista, Alberto ci racconta la sua esperienza professionale in Cina, le sfide affrontate e le opportunità colte, e come RadiciGroup si sta adattando e prosperando in questo mercato dinamico e in continua evoluzione. La sua esperienza è un esempio di come le competenze italiane possano essere valorizzate in contesti internazionali, contribuendo al successo di aziende globali come RadiciGroup.

Come descrivereste l'attuale presenza di RadiciGroup in Cina in termini di impianti produttivi, uffici e collaborazioni locali?

«RadiciGroup con la sua business area High Performance Polymers è presente dal 2006 in Cina con una propria unità produttiva a Suzhou, nella provincia dello Jiangsu. Nel 2023 ha inaugurato il nuovo stabilimento di proprietà. Abbiamo presenza commerciale a Shanghai, Changsha e Guangzhou e collaboriamo con diversi partner nelle diverse aree del Paese. L’attività produttiva di tecnopolimeri è oggi per RadiciGroup il core business della presenza in Cina, quasi vent’anni di lavoro il cui bilancio è sicuramente positivo».

Quali sono i principali settori industriali in cui RadiciGroup opera in Cina, e quali prodotti o soluzioni sono più richiesti?

«Guardando ai volumi di vendita il 60% dei nostri materiali è usato per applicazioni nell’ambito Automotive, sia per veicoli a motore tradizionale (ICE), sia soprattutto per i veicoli appartenenti al mondo veicoli elettrici (NEVs, BEV e PHEV). Siamo poi presenti nei mercati per applicazioni E/E, Appliances, Consumer and Industrial Goods«.

Quali sono state le principali sfide che RadiciGroup ha affrontato entrando nel mercato cinese, e come le avete superate?

«RadiciGroup High Performance Polymers arriva in Cina nel 2006 per supportare i propri clienti globali con sedi produttive nel Paese: è necessario esserci per intercettare la crescita in settori che richiedono catene produttive corte e reattive ed essere così partner strategici dei clienti nello sviluppo di soluzioni innovative. Negli anni successivi assieme ad una crescita legata a questi clienti globali, l’azienda ha iniziato ad approcciare potenziali clienti locali ampliando la propria rete vendita e di supporto tecnico fino a diventare una realtà conosciuta e inserita presso tutti i maggiori OEM, specialmente in ambito Automotive. Ovviamente l’iniziale differenza culturale unita ad una nutrita concorrenza nei mercati di sbocco sono state le maggiori difficoltà incontrate che sono state superate anche se persiste una notevole competizione sul mercato».

Come RadiciGroup gestisce la sostenibilità e la responsabilità sociale d'impresa (CSR) nelle sue operazioni in Cina?

«La sostenibilità è un ambito fondamentale nel nostro fare business. Abbiamo prodotti che utilizzano materie prime da riciclo (sia post-industrial, sia post-consumer) e materiali bio-based. Inoltre, nel progettare il nostro nuovo stabilimento abbiamo tenuto conto di questo importante tema andando ad installare un impianto fotovoltaico da 1.45MW, un sistema per azzerare lo scarico delle acque utilizzate in produzione e uno per il recupero delle acque piovane solo per citarne alcuni. Questo ci ha permesso di ottenere la certificazione LEED Gold, standard internazionale per lo sviluppo di edifici verdi ad alte prestazioni. Nell’ambito della responsabilità sociale d’impresa il Gruppo è ovviamente impegnato nell’operare secondo principi e politiche che abbiano un impatto positivo sulla società e sull’ambiente. In particolare, poniamo particolare attenzione al benessere dei nostri dipendenti con dei benefit integrativi dal punto di vista del welfare aziendale».

Quali opportunità di crescita vedete per RadiciGroup nel mercato cinese nei prossimi cinque anni, e quali strategie intendete adottare per coglierle?

«Sicuramente la Cina rimane e rimarrà un mercato molto importante per il nostro Gruppo. L’investimento fatto a Suzhou va in questa direzione, quella di garantire la possibilità di una crescita continua, cosa che risultava ormai difficile nella vecchia sede. La competizione è molto agguerrita ma le opportunità ci sono e per coglierle continueremo ad investire nella Ricerca e Sviluppo e nelle attività di comunicazione. In parallelo porteremo avanti attività di espansione commerciale nell’area ASEAN che al momento rappresenta solo una piccola porzione del nostro business nel Sud-Est Asiatico».

Quali consigli dareste ad altre aziende italiane o a managers che stanno considerando di espandersi in Cina, basandovi sulla vostra esperienza?

«Riteniamo che attualmente una decisione di espansione in Cina attraverso nuovi investimenti vada calibrata non solo facendo riferimento alla situazione dei propri mercati di sbocco ma deve tenere conto del più ampio contesto geopolitico attuale e futuro. Come detto la Cina rimane e rimarrà un mercato vastissimo per molti anni, ma allo stesso tempo decisioni che comportano notevoli investimenti vanno ponderate attentamente».

A cura di: Avv. Carlo Diego D’Andrea, Vice Presidente della Camera di Commercio dell’Unione Europea in Cina

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