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Ritenzione idrica: cos’è, cause, sintomi e trattamenti

La ritenzione idrica è un disturbo comune che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Scopri cos'è, cause, sintomi e come si cura

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ritenzione idrica

La ritenzione idrica è un disturbo comune che colpisce milioni di persone in tutto il mondo, in particolare le donne. Si stima che una donna su tre soffra di questo problema. Consiste nella tendenza a trattenere liquidi, tossine e sali minerali nel corpo. Questo fenomeno si verifica quando i fluidi non vengono correttamente rimossi dai tessuti e si accumulano negli spazi interstiziali tra le cellule. Le aree più comunemente colpite includono addome, cosce e glutei, ma la ritenzione idrica può anche manifestarsi in modo generalizzato interessando tutto il corpo.

Sintomi della ritenzione idrica

Il sintomo più frequente della ritenzione idrica è la sensazione di pesantezza e gonfiore, soprattutto alle gambe. Altri sintomi comuni includono stanchezza, formicolii e dolori agli arti. Nei casi più gravi, la pelle può cambiare aspetto, diventando più lucida e leggermente colorata.

Se l’accumulo di liquidi è severo nella parte superiore del corpo, possono insorgere mal di testa e difficoltà respiratorie. Un segno caratteristico della ritenzione idrica è l’edema molle, un rigonfiamento dei tessuti cutanei indolore al tatto.

Cause della ritenzione idrica

Il ristagno di liquidi è solitamente dovuto a un’alterata circolazione venosa e linfatica. Questo comporta l’accumulo di tossine nei tessuti, alterando un metabolismo cellulare già compromesso dal ridotto apporto di ossigeno e nutrienti. La disfunzione del sistema linfatico può impedire il corretto drenaggio dei liquidi, aggravando la condizione.

Tra le principali cause rientrano diverse componenti legate allo stile di vita: la sedentarietà, ad esempio, può compromettere la circolazione sanguigna e linfatica, contribuendo al ristagno dei liquidi nel corpo. Un’alimentazione ad alto contenuto di sale è un altro fattore significativo, poiché l’elevata assunzione di sodio può aumentare la ritenzione idrica. Inoltre, situazioni di caldo eccessivo possono esacerbare il problema, favorendo ulteriormente il ristagno dei liquidi nell’organismo.

Le abitudini alimentari giocano un ruolo cruciale: il consumo frequente di cibi salati, l’assunzione di alcolici e l’abuso di caffè possono aggravare la ritenzione idrica. Anche l’abbigliamento non adeguato, come indossare abiti troppo stretti o tacchi alti, può interferire con il corretto flusso sanguigno, contribuendo così alla ritenzione dei liquidi.

Condizioni mediche che possono favorire la ritenzione

Oltre agli aspetti legati allo stile di vita, ci sono anche condizioni mediche che possono significativamente influenzare la ritenzione idrica. Durante la gravidanza e il ciclo mestruale, ad esempio, i cambiamenti ormonali possono favorire il ristagno dei liquidi.

Malattie più serie come scompenso cardiaco, insufficienza renale, cirrosi epatica, sindrome nefrosica e ipotiroidismo rappresentano altre cause significative di ritenzione idrica, in quanto compromettono il normale bilancio dei fluidi nel corpo. Anche condizioni infiammatorie come l’artrite e reazioni allergiche possono contribuire al problema.

Alcuni trattamenti farmacologici possono altresì influenzare la ritenzione idrica: farmaci come antinfiammatori, cortisonici e terapie ormonali sono noti per avere questo effetto collaterale. Fattori di rischio come il fumo e l’eccessivo consumo di alcol possono compromettere ulteriormente la circolazione, contribuendo così alla ritenzione di liquidi nel corpo. Il sovrappeso è un altro aspetto rilevante, poiché il peso eccessivo può ostacolare la diuresi e peggiorare la ritenzione idrica.

Anche l’intolleranza al lattosio è un altro elemento che può avere un impatto negativo sul metabolismo e sulla circolazione, contribuendo indirettamente alla ritenzione idrica.

Diagnosi della ritenzione idrica

La diagnosi di ritenzione idrica può essere confermata attraverso diversi metodi. Uno di essi è l’esame del peso specifico delle urine, che permette di valutare le concentrazioni dei sali minerali e altri soluti. Ad ogni modo, un metodo più immediato e clinicamente utile è il test della fovea.

Questo consiste nell’applicare una pressione con il pollice sulla parte anteriore della coscia per alcuni secondi e osservare se, una volta rimosso il dito, rimane un’impronta nella cute. La presenza di una fossetta, nota come segno della fovea, indica la presenza di edema, evidenziando così la ritenzione di liquidi nei tessuti. Questo segno è un indicatore rapido e pratico utilizzato nella pratica clinica per valutare la presenza e la gravità dell’edema nei pazienti.

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Consigli alimentari per la ritenzione idrica

Ridurre l’assunzione di sale. Iniziate sostituendo il normale sale da cucina con prodotti iposodici, preferibilmente iodati, disponibili in farmacia o al supermercato. Evitate i prodotti che sostituiscono il sodio con calorie. Riducete o eliminate cibi ad alto contenuto di sodio, come indicato nella tabella di ValoriAlimenti.com. Riabituare il palato a sapori meno salati, come mangiare pane senza sale, è fondamentale per ridurre la ritenzione. Usate spezie ed erbe per aggiungere sapore senza aggiunta di sale.

Adottare una dieta anti-gonfiore. Eliminate il sale e integrate la dieta con cibi ricchi di fibre come frutta, verdura, legumi e cereali integrali. Questi alimenti aiutano a regolare l’intestino, prevenire il gonfiore e favorire la diuresi. Frutta come ananas, frutti rossi, agrumi, cocomero, ciliegie e banane, insieme a verdure come asparagi, cetrioli, cicoria e radicchio, sono consigliati. Se assumete la pillola contraccettiva, che può causare ritenzione idrica, consultate un erborista per tisane e soluzioni drenanti.

Idratazione, sport e massaggi drenanti

Idratazione adeguata. Bevete almeno un litro e mezzo di acqua al giorno, preferibilmente naturale, integrando con tisane drenanti. Scegliete un’acqua con basso contenuto di sodio (meno dello 0,1%) e pH vicino a 7, ideale per controllare l’acidità corporea che può ostacolare la diuresi. Assicuratevi che l’acqua abbia un residuo fisso di sali minerali superiore ai 300 mg al litro.

Praticare sport anti-ritenzione. Lo sport aerobico come il walking veloce, la corsa e lo striding migliora la circolazione e aiuta a prevenire il ristagno di liquidi. Lo yoga, soprattutto con posizioni come l’aquila, la candela e il cigno, è efficace contro il gonfiore e la ritenzione idrica. Gli sport in acqua come il nuoto, l’acquagym e l’hydrobike offrono un massaggio drenante benefico. Camminare in acqua di mare per almeno 15 minuti al giorno durante l’estate è altamente consigliato.

Utilizzare massaggi e creme drenanti. Le creme drenanti, utilizzate con massaggi circolari regolari, favoriscono l’eliminazione dei liquidi. Preferite creme a base salina o fanghi alle alghe. Un trattamento casalingo efficace è l’immersione in acqua tiepida con sale grosso per 20 minuti, almeno due volte a settimana. Il linfodrenaggio manuale o la pressoterapia eseguiti in un centro estetico possono migliorare significativamente la silhouette dopo almeno 10 sedute seguite da un regime di mantenimento.

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