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Emergenza casa a Voghera, al Comune 23 alloggi rinnovati dall’Aler

VOGHERA. Ventitrè nuovi alloggi popolari per Voghera. Li ha messi a disposizione in questi giorni l’Aler, l’ente che gestisce l’edilizia residenziale pubblica in tutta la provincia, e il Comune ha iniziato le procedure per assegnarli ai nuovi inquilini. La graduatoria, infatti, era stata compilata a fine febbraio con l’ultimo bando, ma aveva potuto soddisfare solo 18 richieste rispetto alle oltre 200 che erano pervenute. Adesso altre 23 famiglie potranno ricevere un appartamento, e se Aler rispetterà quanto promesso nel “Piano dell’offerta abitativa”, altrettante potrebbero vedere accolte lo loro domande entro la fine del 2024.

Lo scorso aprile, infatti, nel documento con cui ogni anno l’azienda per l’edilizia residenziale pubblica illustra al Piano di Zona quante case pensa di poter mettere a disposizione per l’anno in corso, l’Aler aveva indicato 50 appartamenti, una previsione che aveva sorpreso l’amministrazione e sulla quale aleggiava un po’ di scetticismo. Invece 23 alloggi sono già arrivati, e il traguardo dei 50 inizia a sembrare decisamente più vicino.

«Nel 2023 – commenta l’assessore ai servizi sociali Federico Taverna – avevamo chiesto ad Aler di fare una ricognizione del suo patrimonio immobiliare per capire quanti e quali lavori ci fossero da eseguire in ognuno degli appartamenti vuoti. L’azienda si è dimostrata ricettiva davanti alla nostra richiesta, e queste nuove disponibilità in diverse zone della città lo dimostrano». A questo punto, l’assessore sta considerando l’idea di non fare nuovi bandi fino a gennaio 2025, e di utilizzare la graduatoria attuale per attribuire tutti gli alloggi possibili. Insomma, per assegnare nel 2024 tutto l’assegnabile. Anche perché, con l’emergenza abitativa in corso, la città ha estremo bisogno di case: basti pensare che all’ultimo bando sono arrivate 237 domande, ma le case a disposizione erano solo 18 sulla città di Voghera, vale a dire meno di un decimo. Con le 23 appena aggiunte, se ne soddisfano quindi 41 e, potenzialmente, entro la fine dell’anno si potrebbe sfiorare quota 70. «Trattandosi di una previsione – dice Taverna, cauto – non è detto che si realizzi, ma se anche non arrivassimo a 70 ma ci fermassimo a 50 e 60 sarebbe comunque un numero che va nella direzione che chiediamo da tempo: aumentare le assegnazioni». —

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