Enduro fuorilegge in Oltrepo: «Segnalate gli abusi alla Forestale»
BRALLO. Dopo un anno di relativa pausa, sono tornati gli enduristi “fuorilegge”, quelli che percorrono i sentieri vietati nelle zone protette delle montagne e colline dell’Oltrepo, in particolare tra la valle Staffora e il Tortonese. Le segnalazioni arrivano da pagine Facebook dove si invita a segnalare, o meglio, a presentarsi nei luoghi e nei giorni indicati dai motociclisti e dagli organizzatori così da fotografare moto e targhe e inviare il materiale alla Forestale.
Secondo quello che è stato possibile raccogliere da segnalazioni più meno formali, nelle ultime tre settimane i gruppi di motociclisti sono stati avvistati nei territori di Pietra Corva (dove, per dire, c’è il Giardino Alpino, area protetta), del Monte Alpe a al Pian della Mora. I gruppi di motociclisti, ci racconta chi ha “indagato” in queste settimane, sono solitamente formati da dieci, quindici persone al massimo, spesso si tratta di stranieri che sono “coordinati” da italiani (che li “reclutano” appunto all’estero) e che spesso non si rendono di correre su sentieri vietati.
«Non posso che confermare questa situazione – dice Patrizio Dolcini, di Legambiente Oltrepo –: abbiamo ricevuto diverse segnalazioni e, ovviamente, abbiamo informato la Forestale. Va benissimo fotografare eventuali irregolarità, ma facendo molto attenzione. Nessuno deve neppure pensare di farsi giustizia da solo o correre il rischio di litigi con i motociclisti. Il vero problema, casomai, è che questa situazione non sta solo danneggiando il turismo, ossia la tranquillità di chi vive i sentieri passeggiando, ma anche gli agricoltori che trovano campi e strade danneggiati. Mi rendo però conto che le forze in campo sono quelle che sono...».
In effetti la Forestale ha pochi uomini e molti impegni a cui stare dietro e la Provincia a sua volta lotta con le risorse scarse. «Dopo la sentenza che ha annullato le multe a chi percorreva strade agro silvo pastorali perché non segnalate dai cartelli, credo che la Provincia dovrebbe darsi da fare nel metterli questi cartelli». Si sta parlando, tuttavia, di centinaia e centinaia di cartelli: «Noi facciamo il possibile – dice il presidente dell’ente, Giovanni Palli – anche come Comunità Montana, ma i costi sono notevoli e le risorse poche». —
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