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La supernonna Lena ha festeggiato 103 anni. «Il segreto? Il lavoro»

Festa grande per Zelma Brombin, meglio conosciuta come Lena Maino, che domenica 7 luglio ha spento ben 103 candeline. Un traguardo importante per la cittadina guadense più longeva, che ha ricevuto una montagna di auguri e visite da parenti, amici e conoscenti, oltre che dal sindaco Paolo Polati che le ha portato gli auguri di tutta la comunità.

Lucidissima e in forma gli ha confessato il segreto che l’ha portata a questa età importante: «Ho sempre lavorato tanto, fin da ragazza, e probabilmente è stato questo a mantenermi bella attiva a lungo».

Originaria di Lendinara, nel Rodigino, nonna Lena non ha avuto una vita facile. Giovanissima ha seguito il suo amore, trasferendosi a San Pietro in Gu dove si sposò per mettere su famiglia. Rimase purtroppo vedova molto presto: il marito, chiamato alle armi, non fece più ritorno dalla guerra.

Lei a casa lo aspettava con ansia, anche perché teneva in grembo il suo unico figlio Luigi, che non conobbe mai il padre. Le ultime lettere che ricevette dal fronte venivano dalla Russia, dove quasi sicuramente morì disperso. Nonostante la tragedia, si rimboccò le maniche per far crescere suo figlio.

Si dedicò a lui e alla casa, ma allo stesso tempo lavorò a servizio di alcune famiglie borghesi del Vicentino. Poi continuò a lavorare in cartiera fino alla pensione.

Oggi è coccolata dall’affetto del figlio, dei nipoti e pronipoti. Uno di questi, Gino Maino, che prese il nome del nonno disperso, è uno dei due soci fondatori, assieme a Florio Bressan, del pastificio Brema, uno tra i primi a inizio anni ’90 a realizzare una pasta fresca con materie prime biologiche.

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