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“Non perdono Nanni Moretti per come si è comportato dopo La Stanza del Figlio. Su certe persone c’è una totale impunità, tutto viene tollerato…”: parla Laura Morante

“Non perdono Nanni Moretti per come si è comportato dopo La Stanza del Figlio. Su certe persone c’è una totale impunità, tutto viene tollerato…”: parla Laura Morante

Nella lunga intervista a Robinson, Laura Morante racconta dei grandi incontri professionali che ha avuto e che le hanno cambiato la vita, da Carmelo Bene ai fratelli Bertolucci, da Marcello Mastroianni a Mario Monicelli. E ovviamente di quello con Nanni Moretti compreso un episodio a Cannes 2001 che non ha dimenticato

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Nanni Moretti? Non gli perdono il suo comportamento dopo La stanza del figlio”. Laura Morante non usa mezze misure per raccontare il rapporto, ormai deteriorato, con Nanni Moretti: dopo tre film importanti e di grande successo, tra l’attrice e il regista è calato il gelo, complice la scelta del cineasta di non volerla al suo fianco durante per la consegna della Palma d’Oro al Festival del cinema di Cannes, nel 2001. Il perché la Morante non l’ha mai saputo ma, a distanza di anni, ha deciso di togliersi qualche sassolino dalla scarpa raccontando a Robinson, l’inserto di cultura di Repubblica, cosa accadde e perché, secondo lei, agli uomini e alle donne di talento venga perdonato tutto. “C’è totale impunità”, graffia l’attrice che quest’anno verrà premiata alla Milanesiana, da Elisabetta Sgarbi.

LAURA MORANTE E QUELLE FRIZIONI CON NANNI MORETTI
Nella lunga intervista a Robinson, Laura Morante racconta dei grandi incontri professionali che ha avuto e che le hanno cambiato la vita, da Carmelo Bene ai fratelli Bertolucci, da Marcello Mastroianni a Mario Monicelli. E ovviamente di quello con Nanni Moretti, con cui ha girato tre film importanti, l’ultimo dei quali è stato La stanza del figlio. Proprio dopo quella pellicola, però, qualcosa si è rotto. “Fino a La stanza del figlio i nostri rapporti sono stati buoni, con qualche oscillazione caratteriale. Ma in definitiva niente da dire. Quello che non gli ho perdonato è il suo comportamento dopo quel film”, ammette la Morante, spiegando che nulla lasciava presagire una rottura clamorosa. Ma proprio quando esplode il successo del film, cambia tutto.

COS’È SUCCESSO PRIMA E DOPO LA PALMA D’ORO A CANNES
La goccia che fa traboccare il vaso avviene al Festival del cinema di Cannes, a maggio del 2001. “Sapeva di aver vinto la Palma d’Oro, ha trattenuto tutta l’équipe e mi ha chiesto di ripartire. Non ha voluto che ci fossi alla premiazione”, ricorda la Morante. Ma qualche segnale lo aveva avvertito prima, nonostante tra di loro non ci fosse stato nulla che potesse far presagire o giustificare quel comportamento. “Addirittura la sera in cui al Sacher ha presentato il film, testimone una mia amica seduta accanto a me, si è avvicinato e mi ha detto: ‘Adesso presento il film, hai nulla in contrario se non ti chiamo?’. ‘Fai come ti pare’, gli ho risposto e la mia amica è rimasta a bocca aperta. Nanni dal palco ha chiamato Jasmine Trinca, Giuseppe Sanfelice e poi ha detto ‘Laura non viene perché è troppo timida’. Roba da non credere!”. Insomma, Moretti non la vuole al suo fianco, men che meno a Cannes: “Non voleva che ci fossi. E la cosa non aveva alcun senso. Il problema è che su certe persone, sui loro comportamenti, c’è totale impunità. Tutto viene tollerato, ricondotto alle stranezze dell’uomo o della donna di talento”.

IL RAPPORTO COMPLESSO (E LA LITE) CON LA ZIA, ELSA MORANTE
A proposito di rapporti complessi, la Morante analizza anche quello con la zia, la leggendaria scrittrice Elsa Morante, sorella di suo padre, con cui non ha mai legato davvero se non quando era bambina. “Dichiarava le sue preferenze. Il prediletto era Daniele, mio fratello maggiore e poi tra le femmine c’ero io. Forse la incuriosiva che fossi molto chiusa. Da un certo momento, quando ero già più grande, non ha più voluto vedermi né io ho fatto nulla per incontrarla. Una volta incrociandola su via del Babuino, pur di evitarla passai sull’altro lato del marciapiede”. Ma perché cerca di evitarla? Per paura, per orgoglio o per ripicca, ammette: “Aveva deciso di non frequentarci più. Vedeva solo Daniele. Quando mio padre si ammalò seriamente, decidemmo di ricoverarlo”. E proprio in ospedale, a sorpresa, arriva Elsa Morante e scoppia l’ennesima lite: “Ci aspettavamo discrezione e dolore, invece esplose in una scenata. Gridava: ‘Io non sono qui per voi, ma per mio fratello!’. C’era qualcosa di surreale e di odioso nelle sue parole. La spingemmo fuori dalla stanza. Allora capisci perché nessuno in famiglia si è mai gloriato della sua fama e talento”. Laura Morante ammette di aver cercato di comprendere quella zia ingombrante ma, al tempo stesso, di essere stata scioccata “dai suoi modi arroganti, dal disprezzo che nutriva per noi e per mia madre che era tutto il contrario di lei: dolce, paziente, ansiosa. La mamma amava gli ultimi, i perdenti. La zia no, e le si leggeva negli occhi. Ma c’è una frase che mi fu riportata e che pare ripetesse spesso. Chiedeva quale fosse l’espressione d’amore più vera e profonda. E la risposta immancabile per lei era: hai mangiato?”.

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