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I mercati apprezzano lo stallo alla francese: “Così non si attuano le misure della sinistra radicale”. Spread fermo, borsa su

I mercati apprezzano lo stallo alla francese: “Così non si attuano le misure della sinistra radicale”. Spread fermo, borsa su

Rendimenti dei titoli di Stato francesi immobili, differenziali con gli equivalenti tedeschi (spread) in lievissimo calo, borsa francese ferma. Secondo gli analisti l’assenza di vincitore con una maggioranza assoluta nelle elezioni francesi rende improbabile l’attuazione delle misure più radicali della sinistra, giudicate pericolose per i conti pubblici (un governo di coalizione rende però anche inverosimile […]

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Rendimenti dei titoli di Stato francesi immobili, differenziali con gli equivalenti tedeschi (spread) in lievissimo calo, borsa francese ferma. Secondo gli analisti l’assenza di vincitore con una maggioranza assoluta nelle elezioni francesi rende improbabile l’attuazione delle misure più radicali della sinistra, giudicate pericolose per i conti pubblici (un governo di coalizione rende però anche inverosimile la piena adesione ai dettami di Bruxelles sul risanamento dei conti). Certo, con il senno di poi c’è sempre una ragione plausibile per tutto. Sulle previsioni che sono circolate prima del voto meglio stendere (l’ennesimo) velo pietoso. Più nel dettaglio un decennale francese rende il 3,2%, un punto base in meno di venerdì. Lo spread, principale termometro del rischio paese, scende a 64 punti. Anche i Btp italiani, titolo iper sensibile a qualsiasi turbolenza sui mercati dei bond sovrani europei, è fermo al 3,92%. Nei mercati azionari la borsa di Parigi guadagna lo 0,1%, Francoforte lo 0,3%, Madrid lo 0,5%, Milano lo 0,7%. Tra le banche francesi Crédit Agricole sale dell’1%, Bnp Paribas cede lo 0,5%. Il rapporto euro-dollaro è stabile.

Il ministro dell’economia francese Bruno Le Maire non perde tempo e avvisa che questa calma potrebbe svanire in fretta. Tirando l’acqua al suo mulino avvisa che il Paese potrebbe sprofondare in una crisi finanziaria se venisse messo in atto il programma politico basato su un aumento di tasse e di spese sostenuto dall’alleanza di sinistra Nouveau Front Populaire. “È un risultato caotico, che però scongiura il vero pericolo di una vittoria assoluta per il Rassemblement National o per il Nuovo fronte nazionale di sinistra”, dice l’ex presidente francese della banca centrale europea Jean-Claude Trichet, mettendo sullo stesso piano estrema destra e sinistra. Il parlamento si trova ora in una situazione di stallo e il presidente Emmanuel Marcron è ora costretto a creare un governo senza maggioranza stabile, fatto insolito per la Francia.

Secondo l’agenzia di rating statunitense Standard & Poor’s il risultato determina “incertezza sui dettagli della strategia di politica economica e fiscale” e le sue scelte in tema di accelerazione della crescita e di riduzione del deficit statale saranno “fondamentali per determinare l’affidabilità creditizia della Francia”. L’agenzia ritiene che i rating AA-/Stabile/A- del paese “verrebbero messi sotto pressione se la crescita economica fosse materialmente al di sotto delle previsioni per un periodo prolungato, o se la Francia non riuscisse a ridurre il suo ampio deficit di bilancio”.

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