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Standard & Poor’s avverte la Francia: rating a rischio. “Il nuovo scenario complica la politica economica”

“L’approccio del prossimo governo in materia di finanze pubbliche e di riforme economiche e di bilancio potrebbe essere fondamentale per determinare l’affidabilità creditizia della Francia”. Così l’agenzia di rating Standard and Poor’s manda un “avvertimento” alla Francia in un report sui risultati delle elezioni. Con il suo linguaggio tecnico il messaggio mandato dalla società statunitense di rating è chiaro: c’è preoccupazione per la politica economica che verrà. S&Poor scrive che “il nuovo scenario parlamentare in Francia (unsolicited, AA-/Stabile/A-1+) complicherà probabilmente la definizione delle politiche. Secondo l’agenzia di rating, l’attuale mancanza di visibilità sulla natura del prossimo governo sta creando incertezza sui dettagli della strategia di politica economica e fiscale. Il bilancio 2025, che dovrebbe essere presentato al Parlamento all’inizio di ottobre, darà un’indicazione della volontà del nuovo governo di ridurre gli ampi deficit di bilancio della Francia e di rispettare le regole fiscali dell’Ue”.

Il che diventa uno scenario attualmente impossibile. La sinistra uscita vincente dal voto di ballottaggio di domenica promette grandi manovre sull’innalzamento delle pensioni e sul salario minimo, tra le altre cose promesse da Melanchon. Sono in molti a  sostenere l’assoluta impraticabilità di queste ricette economiche che terremoteranno i conti pubblici. Per cui l’agenzia di rating avverte la Francia. Come indicato nel report ‘France Long-Term Rating Lowered To ‘AA-‘ From ‘AA’ On Deterioration Of Budgetary Position; Outlook Stable’, pubblicato il 31 maggio 2024, “l’Outlook stabile di S&P sulla Francia riflette le aspettative dell’agenzia di rating che la crescita economica reale acceleri. E sostenga il consolidamento del bilancio; anche se non abbastanza da ridurre il già elevato rapporto debito pubblico/pil, si legge.

Il fantasma dell’incertezza economica, S&P avverte: Rating a rischio

“I rating sovrani di S&P ‘AA-/A-1+’ sulla Francia verrebbero messi sotto pressione se la crescita economica fosse materialmente al di sotto delle previsioni per un periodo prolungato; o se la Francia non riuscisse a ridurre il suo ampio deficit di bilancio; e se i pagamenti degli interessi dell’amministrazione pubblica, sul totale delle entrate pubbliche, aumentassero oltre le attuali attese di S&P”, avverte l’agenzia di rating. Troppi “se”. Per S&P “il nuovo scenario parlamentare in Francia (unsolicited, AA-/Stabile/A-1+) complicherà probabilmente la definizione delle politiche”.

S&P: “Rischio persistenza di un voto di sfiducia”

Data la divisione del Parlamento, si osserva, in cui nessun partito si è avvicinato ai 289 seggi necessari per ottenere la maggioranza assoluta, “prevediamo che il governo che ne deriverà faticherà ad attuare misure politiche significative; e dovrà affrontare il rischio persistente di un voto di sfiducia. L’alleanza di sinistra è diventata il blocco più consistente, l’alleanza presidenziale il secondo e l’estrema destra il terzo. I negoziati tra i leader dei partiti – prosegue quindi S&P – determineranno ora se l’impasse politica risultante può essere risolta formando un governo di coalizione che possa sopravvivere a una mozione di sfiducia. Il presidente può sciogliere l’assemblea solo una volta ogni 12 mesi”.

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